Per restare in vita stanno invertendo ruolo: Mediaset fa la televisione con l’eskimo, la Rai chiede la pubblicità di Mediaset. Il gruppo di Pier Silvio Berlusconi sta cambiando natura. Al Tg5 delle 20 si confezionano servizi mirati contro Repubblica, a Rete 4, Bianca Berlinguer va in onda senza pubblicità per consentire a Concita De Gregorio di parlare di antifascismo. Perché? Da due giorni, l’ex direttrice del Tg3, la figlia di Enrico, conduce il preserale di Rete 4 “Prima di domani”. Gli ascolti non la premiano (prima puntata 4,1 di share) ma i dirigenti Mediaset le hanno offerto un bonus. Per la prima volta nella storia del gruppo si è deciso di rinunciare a cinque minuti di pubblicità nell’ora nobile. E’ l’intervallo più prestigioso, dalle 20.56 alle 21.01. Un passaggio, uno slot, di 30 secondi, in quella fascia, costa 25 mila euro su Rai 3, 67 mila euro su Rai 1. 15 secondi su La 7, 1.700 euro netti. La rinuncia di Rete 4 potrebbe valere fino a 400 mila euro. Alle 21.01, sulle reti Mediaset, c’è un “minuto d’oro”. Per un minuto, sulle tre reti, va in diretta lo stesso spot. E’ un minuto che a Mediaset si dice “neppure Gesù Cristo può interrompere”. Ieri sera il minuto d’oro è diventato mezzo, d’argento. In passato la regia ha provveduto a tagliare perfino l’intervista di un ministro. Qual mezzo minuto sarebbe un ulteriore bonus, super. Perché? A quei cinque minuti di pubblicità è sempre corrisposto il picco di Lilli Gruber su La7, e del suo “Otto e Mezzo”. Il pubblico di Rete 4 si sposta. Gli ascolti crollano. Una tv commerciale che vive di pubblicità e che rinuncia a cinque minuti non può che farlo per una ragione più grande: difendersi da un’aggressione su vasta scala. Mediaset soffre. Soffre Canale 5. Continua su ilfoglio.it