Fa parte della mitologia del berlusconismo, ascendente, potente, poi cadente, forse anche deprimente ciò che, con perfido gioco di parole, proprio lei, Maria Rosaria Rossi, ridefinì così, ai tempi in cui tutto, comprese le telefonate, passava dal suo controllo, con grande disappunto del resto della corte: “Cerchio magico? Ma no, semmai cerchio attorno al magico”. Guardate che è fine, la finta adulazione con verità incorporata: il dogma dell’infallibilità del leader che i “cerchi” li sceglie, li frappone, su di essi lascia che si scaricano errori tensioni. Mica si può dire “colpa di Berlusconi”. Continua sull’Huffington Post