Sir Ernest Gombrich, il grande storico dell’arte fuggito dal nazismo in Inghilterra, afferma che il nostro modo di leggere le immagini condiziona il nostro modo di vedere il mondo. Osservare un’opera d’arte non è un’operazione passiva ma significa reagire ad uno stimolo. La nostra reazione è percettiva ma anche culturale, influenzata dal vissuto quotidiano di una società. Parlando per paradossi, in “questi tempi interessanti” come potrebbe essere considerata un’immagine iconica come l’Olympia di Édouard Manet? Considerata capolavoro dell’Impressionismo e una finestra sulla modernità capace di infrangere le convenzioni dell’Ottocento. È lecito domandarsi se… L’articolo completo su ilfoglio.it