Forse non era la giornata migliore per arrivare allo scontro, ma tant’è. Musumeci è esploso come una bolla dopo il Cipe, l’incontro del comitato interministeriale per la programmazione economica, a cui il presidente della Regione ha partecipato assieme agli assessori Razza e Falcone per conoscere il destino della superstrada Ragusa-Catania. Il destinatario delle sue invettive era Danilo Toninelli, il Ministro delle Infrastrutture: “Sulla superstrada Ragusa-Catania, attesa da 32 anni, Toninelli prende tempo e non riesce a dare alcuna risposta. Viene in Sicilia solo per fare bassa cucina politica, continua a provocare e a insultare il governo regionale, non s’è ancora rassegnato alla sconfitta in Regione”, aveva attaccato il governatore siciliano. “Nessuno gli ha spiegato che la competenza sulle strade ce l’ha lui. Strade che sono in uno stato di assoluto abbandono”. E durante un’intervista a SkyTg24, Musumeci ha rincarato la dose, bissando le dichiarazioni di qualche settimana fa. “Il ministro Toninelli è una calamità nazionale, possiamo dirlo? Cerchiamo di fargli capire da qualche mese che la responsabilità sulle strade ce l’ha lui ma non ci riusciamo”. Nel corso dell’incontro romano, è stato il premier Conte e rassicurare Musumeci sul raddoppio dell’arteria che Davide Faraone, dieci giorni fa, ha percorso a piedi per denunciare l’immobilismo del governo gialloverde sulle infrastrutture siciliane. Il governo Conte vorrebbe finanziarla con fondi pubblici e sfilare il progetto al concessionario privato che si è occupato in questi anni di redigerlo.