E dunque ora tocca a me. Hanno parlato tutti. E in questi casi, lo confesso, provo un senso di imbarazzo, scopro la mia timidezza. Sono un tipo riservato, mi piace stare dall’altra parte del taccuino, non voglio essere la notizia. E invece oggi lo sono diventato. Capita, me ne devo fare una ragione.

Dunque ricapitolando. Vengo accusato di non saper fare il mio lavoro. Vengo additato come un nemico della democrazia. Uno in grado di sovvertire il risultato elettorale. Vengo indicato come uomo dei poteri forti (ma esistono?). Mi viene dato del mafioso (sarebbero questi?). Vengo invitato a pratiche erotiche, passive, che manco in un film porno giapponese… Velatamente potrei perfino scorgere una minaccia in una serie di video qui su Facebook che hanno fatto di me una star. Non vorrei che la Ferragni si ingelosisse: oggi mi hanno chiesto l’amicizia oltre 200 persone… (saranno amici di qualche politico?).

E invece no. Tutto questo non ha senso, nemmeno volendo scherzarci su. Ho scritto una notizia, lo faccio ogni giorno da 27 anni. Adoro scrivere, è uno dei motivi per cui dico che la vita è bellissima. Adoro raccontare, questo mi dà adrenalina, mi fa vincere la timidezza.

Ho imparato che per raccontare bisogna essere scrupolosi. Bisogna verificare che sia tutto vero. Credetemi, l’ho fatto. Lo faccio sempre. Bisogna chiedersi se è tutto chiaro, prima a se stessi e poi nel testo che si scrive. Credetemi, l’ho fatto anche ieri. Lo farò sempre.

Mi piace scrivere perché adoro che qualcuno sia informato da me di cose che reputo interessanti. L’ho fatto anche ieri: ho creduto che una notizia fosse interessante e l’ho scritta. Per me tanto basta.

E invece no, di nuovo. Mi trovo costretto a districarmi fra minacce di querela, minacce di qualsiasi cosa, offese, insulti. Ok, è il prezzo che pago per la vita che ho scelto. Quindi avanti così. A patto che nessuno pensi che mi presto a falsità, a polpette avvelenate, a niente che non sia una notizia.

So fare solo questo, scrivere notizie. Lo faccio al meglio delle mie possibilità. A qualcuno non è piaciuto. L’ha buttata sul personale, molto sul personale. Ha provocato anche una pioggia di attestazioni di stima che non può non fare piacere. Ah, sono anche un po’ vanitoso. E per questo ringrazio di cuore chi ha speso un po’ del suo tempo a vedere quei video e a scrivere per me.

Le dichiarazioni di affetto, la stima trasversale della politica, la difesa del mio giornale e quella dei Cdr (in primis del GdS) sono le uniche cose da salvare di questa giornata. Dispiace solo che tutto questo sia avvenuto mentre guardavo il mio gran premio di F1 preferito. Mi sono distratto mentre la Ferrari le prendeva di santa ragione. Ecco, questo a chi sapete voi non potrò perdonarlo. Mai.

(tratto da Facebook)