Alle sette di sera Matteo Salvini è nel cortile di palazzo Chigi. Al suo fianco ci sono il fedelissimo Claudio Durigon e il sottosegretario all’Economia Federico Freni. I volti sono tirati e confusi. L’incontro con Mario Draghi, durato un’ora, non è stato disastroso, ma i margini per intervenire sulle pensioni sono più che stretti. Non azzerati e per questo può reggere la linea che la Lega affida a un comunicato striminzito in cui sottolinea che si sta lavorando per il “salva pensioni”, al netto della definizione autocelebrativa dell’operazione. Al via libera del Consiglio dei ministri alla manovra mancano ancora tre giorni, ci sarà un nuovo incontro con il premier, molto dipenderà da come i dettagli delle modifiche potranno essere rivendicati. Ma sono dettagli. Continua sull’Huffington Post