Il Tribunale di Palermo, con un’ordinanza cautelare emessa ieri, ha dichiarato totalmente illegittima la manifestazione “Bellini(n)fest” promossa dalla Regione Siciliana e più precisamente dall’assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo, ordinandone il ritiro immediato di tutti i materiali promozionali e divulgativi ed inibendone ogni tipo di utilizzo. La decisione è maturata in seguito al ricorso presentato dagli avvocati Giacomo Augenti e Luigi Fortunato a tutela del Bellini Festival, un’altra manifestazione, fondata a Catania nel 2009, quest’anno giunta alla sua tredicesima edizione. La querelle è stata sollevata dal maestro Enrico Castiglione, fondatore del Bellini Festival, già direttore artistico della sezione “Musica & Danza” di Taormina Arte, nonché regista e scenografo di fama internazionale.

Il quale punta dritto all’obiettivo, l’assessore Manlio Messina, che “per mezzo dell’assessorato da lui rappresentato – si legge nella nota – ha voluto a tutti i costi, in disprezzo della legge, del rispetto e del buon senso, creare un nuovo festival dedicato a Bellini nella sua città natale a danno evidentemente della manifestazione Bellini Festival ben consolidata da oltre dodici anni di storia prestigiosa. Un nuovo festival belliniano che Manlio Messina ha addirittura organizzare direttamente, trasformando l’assessorato al Turismo in una sorta di organismo teatrale che ha prodotto ed organizzato la manifestazione “BellininFest”, plagiando il format ma soprattutto il Bellini Festival già esistente dal 2009, inserito a pieno titolo tra i grandi festival internazionali dedicati ai compositori più importanti nelle loro città natali”.

“Nel caso di specie – scrive il Giudice Rachele Monfredi della quinta sezione civile specializzata in materia di impresa del Tribunale di Palermo – le differenze tra il marchio utilizzato dalla Regione e quello registrato da Castiglione e da quest’ultimo utilizzato per oltre dieci anni sono minime, quasi impercettibili dal punto di vista fonetico”. “Assumono poi rilievo determinante – prosegue il Giudice nell’ordinanza – la sostanziale identità dei contenuti, luoghi e tempi delle due manifestazioni, consistenti in un programma di concerti incentrati sulle opere di Vincenzo Bellini, da svolgersi nella stessa area geografica (Catania e Taormina) nello stesso periodo dell’anno… Se si considera altresì la destinazione al grande pubblico delle manifestazioni, è davvero difficile dubitare del rischio di confusione…”.

Enrico Castiglione

“Sono molto sorpreso – ha dichiarato il maestro Castiglione – per quanto accaduto e per aver dovuto di nuovo ricorrere alla giustizia, dato che il buon senso, l’educazione e il rispetto non hanno prevalso. Quando l’assessore Manlio Messina ha dichiarato fin dallo scorso anno che avrebbe voluto occuparsi del Festival Belliniano ne fui felice e dissi ai miei collaboratori: ‘finalmente un assessore che ama e rispetta la musica’. L’ho quindi chiamato e ci siamo incontrati un paio di volte ma senza buon esito. Ho tentato di spiegare più volte che il festival dedicato a Bellini già esisteva e che non avevamo fondi dalla Regione. Ho tentato di spiegargli che noi auspicavamo una collaborazione e non il funerale del Bellini Festival… lui non volle capire inviandomi un ultimo messaggio in cui mi scrisse ‘ci vediamo in tribunale’. Lo conservo ancora. Ed infatti siamo stati costretti a convocarlo in tribunale dove è stato affermato il pieno diritto della nostra associazione ad utilizzare in via esclusiva il marchio Bellini Festival, inibendo l’utilizzo del marchio illegittimamente utilizzato dalla Regione Siciliana e da tutti gli enti che hanno aderito a questo palese plagio”. “L’operato di Manlio Messina e dei suoi sodali – ha aggiunto Castiglione – si è rivelato fallimentare, perché a fronte di oltre un milione e mezzo di spesa (tra spot pubblicitari in televisioni non comprensibili ed inutili e arredi urbani altrettanto inutili) non ha saputo fare altro se non la solita Norma (per di più una sola recita) e un Rigoletto inutile diretto da Domingo a Taormina”.

Manlio Messina

Dall’altra parte, come annunciato dall’assessore Messina, la Regione si prepara a fare ricorso: “La querelle giudiziaria – intentata da un privato cittadino con l’esclusiva finalità dello sfruttamento del nome del Cigno catanese e, conseguentemente di un logo – vedrà doverosa, e speriamo rapida, definizione nelle sedi opportune, anche alla luce della imminente opposizione, avverso all’ordinanza del tribunale, che l’Amministrazione è pronta a presentare. Nelle more – e in ossequio a quanto il Tribunale ha ritenuto di disporre – l’assessorato provvederà al ritiro del nome “BellininFest” dal materiale divulgativo e promozionale dove è presente il logo, lasciando inalterato il ricco programma dell’evento in onore del Cigno. Si tiene difatti precisare – aggiunge Messina – che nulla oppone il Giudice sullo svolgimento della manifestazione ma limita esclusivamente l’uso del nome dell’evento. Non sarà certamente un logo a limitare l’azione di promozione culturale della Sicilia e di Vincenzo Bellini voluta dalla Regione Siciliana”. La manifestazione organizzata dalla Regione scatta stasera con la “Norma”, in scena al teatro Bellini di Catania. Mentre il Bellini Festival, sempre stasera, debutta a palazzo Biscari, a Catania, con il concerto del soprano Lisa Houben.