Al tour di Matteo Renzi nell’Isola, in programma nel weekend, Francesco Scoma non ci sarà. Il deputato palermitano, ex vicesindaco di Diego Cammarata, che aveva iniziato la legislatura con Forza Italia, è appena transitato nella Lega. L’annuncio è di Nino Minardo, segretario regionale del Carroccio. “Nel dare il mio benvenuto all’onorevole Francesco Scoma, voglio rimarcare la linea del nostro partito di aprire le porte a donne e uomini capaci e volenterosi che condividano le nostre battaglie di buonsenso – spiega Minardo -. E non solo: l’adesione di Francesco, a cui mi legano anche una profonda amicizia e l’avere condiviso parecchie iniziative politiche in passato, è l’ennesima riprova di come questa linea in Sicilia si stia rivelando assolutamente vincente. Grazie al lavoro di Matteo Salvini e di tutta la nostra classe dirigente nazionale e regionale, la squadra della Lega Sicilia oggi è sempre più forte sui territori. L’ingresso dell’onorevole Scoma consolida la qualità del gruppo della Lega in Parlamento e sancisce un ulteriore rafforzamento del partito a Palermo e in tutta la Sicilia”.

Scoma segue la medesima parabola di Luca Sammartino e della senatrice Valeria Sudano, transitati da Italia Viva al Carroccio, col placet diretto di Matteo Salvini. Ma questo “spostamento” non è come gli altri: Scoma, infatti, aveva annunciato nei giorni scorsi la propria volontà di candidarsi a sindaco di Palermo. Un obiettivo che all’apparenza cozza con quello della Lega, che vorrebbe esprimere il prossimo candidato alla presidenza della Regione (e non può avere tutto).

Si sgonfia, invece, il fenomeno Renzi. Dopo aver perso due rappresentanti su quattro all’Assemblea regionale, è dato in uscita anche Edy Tamajo (in trattativa con Forza Italia). Il contingente potrebbe ridursi a due: Nicola D’Agostino e Pippo Laccoto (sindaco di Brolo, dov’è stata organizzate una delle tappe di Renzi per la presentazione del suo libro). Anche Beppe Picciolo, riferimento di Italia Viva nel Messinese, nelle scorse ore ha spiegato che “noi siamo Sicilia Futura. Da parte mia non c’è stata mai un’identificazione piena con Italia viva. Il simbolo del gruppo all’Ars, del resto, è il nostro: al momento abbiamo un buon feeling con il presidente Nello Musumeci, poi si vedrà. Con Faraone ci sono buoni rapporti, ma questo non significa che dobbiamo andare avanti insieme”.

Faraone, da parte sua, non dispera: “C’è chi pensa che un partito debba snaturare i suoi ideali, la sua coerenza, la sua identità per non perdere la sua poltrona, e quando verifica che non accade se ne va. Chi sceglie ora di andare via, poi, sbaglia i suoi conti e rischia di perdere oltre che la faccia anche la poltrona. Noi – aggiunge il capogruppo IV al Senato – abbiamo un altro modo di fare politica, dalla prima Leopolda, sempre coerenti. Si vince e si perde ma i valori valgono più di tutto. Per uno che va via in nome di una poltrona tanti ne arriveranno in nome di un’idea e il tour di Matteo Renzi in Sicilia di venerdì e sabato dimostrerà la straordinaria vitalità delle donne e degli uomini del nostro partito”.

A dare il benvenuto a Scoma nel Carroccio sono, invece, il commissario provinciale, on. Vincenzo Figuccia, e quello cittadino, Alessandro Anello: “Accogliamo con grande piacere il ritorno a casa nel centro destra dell’amico Francesco Scoma, uomo di grande esperienza e competenza. La Lega moderata cresce in Sicilia a testimonianza del grande lavoro fatto dal segretario regionale Nino Minardo e da tutta la classe dirigente. Un altro tassello importante di un grande mosaico, che porterà presto lil partito ad essere la prima forza in Sicilia”.