Nel misero teatrino della politica siciliana c’è un ultimo travestimento. Il bullo, già commissariato da Roma perché inattendibile, ha indossato nuovamente il vestito dell’indignato ed è messo lì che agita la durlindana contro le “cure da cavallo” imposte da Palazzo Chigi alla Regione per rimettere in ordine i conti che proprio lui, il bullo, ha squinternato con la sua arroganza, con la sua spocchia, con la sua inconcludenza. I ministri, che pure hanno concesso alla Sicilia un provvedimento da ultima spiaggia, ovviamente se la ridono: ormai considerano il bullo nient’altro che una macchietta della politica. Ma ciò che stupisce, in questo teatrino, è la faccia di Nello Musumeci. Il governatore sa che il macchiettismo del suo braccio destro compromette seriamente il futuro di questa terra. Però non trova il coraggio di buttarlo fuori da Palazzo d’Orleans.