Il presidente della Commissione Antimafia Claudio Fava, che in questi giorni ha portato a termine la relazione conclusiva sul “sistema Montante”, non si beve lo scarno comunicato di Musumeci. La questione morale che sta travolgendo l’Ars in queste ore non può essere derubricata a semplice disputa fra garantismo e giustizialismo. Così, con una lettera rivolta al presidente dell’Assemblea regionale, Gianfranco Miccichè, ha chiesto la convocazione di un dibattito parlamentare urgente cui partecipi anche Musumeci: “Non pensiamo che il tema sia quello di chiedere in maniera ripetitiva e ossessiva le dimissioni del Presidente della Regione o dei suoi Assessori, ma è indispensabile una discussione parlamentare su quanto sta avvenendo nella Giunta di governo e nella sua maggioranza – ha detto Fava -. Un quarto dei deputati dell’Ars e quattro assessori su undici sono indagati. Solo Musumeci, con il suo pervicace silenzio, può fare finta che questo sia in quadro politico normale. Noi non lo riteniamo normale e vogliamo discuterne in Aula”.

Nella lettera inviata al capo dell’Ars, Fava ribadisce che “non sono interessato a processi sommari o a rituali richieste di dimissioni ad ogni iscrizione nel registro degli indagati. Ma alla politica compete obbligatoriamente il ruolo di valutazione, discussione, confronto. Il messaggio virtuale del presidente Musumeci, che nulla o ben poco dichiara, sulla presunta “normalità” del quadro politico regionale, con un quarto dell’Assemblea Regionale sotto indagine in poco più di un anno di legislatura e un terzo della Giunta regionale raggiunta da avvisi di garanzia, non è giustificato”.