Il progetto dell’aiuola milionaria, inaugurato ieri sera di fronte al palazzo d’Orleans, a Palermo, ha ricevuto il parere favorevole della Soprintendenza ai Beni culturali. Ma non il suo totale apprezzamento: “Stiamo parlando di un progetto di ampliamento del marciapiede con arredo verde, non avremmo avuto motivi validi per dare parere contrario – spiega a Le Vie dei Tesori News, la soprintendente Lina Bellanca – . Sul gusto estetico possiamo discutere e ammetto che certe soluzioni potevano essere evitate. Le sfere erano previste addirittura più grandi e noi abbiamo chiesto di ridimensionarle; sulle fontane, poi, avevamo dato indicazione di trovare delle vasche antiche, più consone al prospetto, o magari di non realizzarle così alte. Avremmo potuto certamente essere più rigidi, ma ormai la polemica è sempre dietro l’angolo. Io credo che c’è di peggio in città, come l’abbandono di certi luoghi. Sono queste le cose che davvero non vorremmo vedere”.

Anche l’Ordine degli Architetti di Palermo ha avuto da ridire sul giardino: “Lasciando da parte ogni considerazione sul progetto e sulla competenza paesaggistica degli autori che sembrano trarre suggerimento, per l’adozione di arredi e coperture, da un banale catalogo di un garden center – affermano gli architetti – si osserva ancora una volta, come anche la condotta di un’amministrazione pubblica, di livello massimo, aggiri l’adozione del concorso di progettazione alla ricerca della migliore qualità nell’architettura e nel paesaggio, al di là di ogni pretestuosa ed inesistente motivazione in merito ai costi economici”.

Secondo il Consiglio dell’Ordine degli Architetti il luogo avrebbe meritato ben altra attenzione. “Un’attenzione doverosa – dicono – considerando il valore storico-architettonici di palazzo Orleans, accompagnato da un giardino in stile romantico gardenesque di assoluto valore e in posizione di prossimità con il giardino dei bastioni del Palazzo Reale, oggetto di recente di un intervento di recupero da parte della Fondazione Federico II in collaborazione con l’Università di Palermo. Inoltre, e certamente non secondario – continuano gli architetti – è l’assoluta indifferenza con i valori storici del luogo, un tempo occupato dal normanno Genoard, il ‘paradiso della Terra’”. “Tutto ciò – conclude il Consiglio dell’Ordine – ci spinge a sviluppare un’azione culturale più incisiva nei confronti dei soggetti istituzionali che, da quel che sembra, disconoscono il valore della qualità dell’architettura e della difesa del paesaggio soprattutto in contesti storici di primaria importanza”.

Eppure, nonostante tutto, Musumeci di fronte ai giornalisti si è concesso la solita spocchia: “Quest’aiuola è veramente graziosa, qui c0era una costante fila di macchine a ridosso di un palazzo storico. Abbiamo pensato al decoro del palazzo del governo e di tutta la Regione: è stato presentato al comune di Palermo, alla Soprintendenza, che lo ha approvato. Le critiche sono inevitabili. Ferruccio Barbera che era l’anima della Palermo popolare, diceva che quelli che si lamentano sempre sono nemici ‘ra cuntintizza”. Poi rilancia: “Se non il sottosuolo lo permetterà, potremo fare un parcheggio sotterraneo a piazza Indipendenza”.