Poche ore prima della tragedia, lo stato delle cose al Comune di Palermo era il seguente: i consiglieri discutevano di quanti biglietti omaggio avrebbero potuto ottenere in cambio dello stadio Barbera consegnato, per pochi spicci, a Daniele e Dario Mirri, i due aggressivi imprenditori che hanno concentrato molti affari sulla squadra di calcio appena promossa in serie C; mentre il sindaco Leoluca Orlando si produceva in un funambolismo, ideologico e guerrigliero, contro Alberto Samonà, assessore regionale ai Beni Culturali e fanatico indomabile, in età giovanile, di ideuzze filonaziste. Per carità, la bomba d’acqua è arrivata all’improvviso e senza il preallarme della Protezione civile. Sta di fatto però che sindaco e consiglieri mercoledì non parlavano di come risolvere le tante vergogne di questa città. Ma di come servire i Mirri e altre scemenze. Tutto qui.