Alla ripresa delle operazioni, prima che la questione dei conti prendesse il sopravvento, a una cena palermitana coi capigruppo della sua pseudo-maggioranza, Nello Musumeci aveva avuto l’ok per procedere alla nomina del nuovo assessore ai Beni Culturali (“Nello, scegli tu una persona di alto profilo e di tua fiducia” era stata l’unica voce). Un posto rimasto vacante dallo scorso marzo e dal terribile incidente aereo che coinvolse il professor Sebastiano Tusa. Da quel momento Musumeci assunse l’interim dell’incarico, giostrò un po’ di nomine estive, diede l’ok per quella di Patrizia Li Vigni, vedova dell’archeologo, alla Soprintendenza del Mare, ma non ha mai proceduto a sostituire l’assessore. Di nomi se ne sono fatti parecchi: sembrano ormai “scaduti” quelli di Rosalba Panvini, attuale soprintendente di Catania e Carmelo Briguglio, ex parlamentare nazionale e assistente di Tusa. L’ultimo spiffero porta a un altro catanese, Roberto Malfitana. Il 52enne, originario di Linguaglossa, è il direttore dell’Ibam (Istituto dei beni archeologici e monumentali) del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche). Non è detto, però, che debba trattarsi per forza di un tecnico. C’è ancora qualcosa che blocca Musumeci. E gli eventi più recenti – come la conferenza stampa con Armao per dare addosso al Parlamento su conti e collegati – sembrano aver lasciato qualche scoria con l’altro pezzo della maggioranza.