Si credeva unto dal Signore e si era messo in fila per diventare – addirittura – il successore di Silvio Berlusconi. Ma dal vertice di Forza Italia gli hanno fatto capire che non c’è trippa per gatti. Si credeva un principe degli statisti e si era messo in testa di comandare, oltre che nel suo orticello, anche in casa dei partiti alleati. Ma nel giro di una settimana è stato affondato due volte. Dopo appena un anno, Renato Schifani, presidente della Regione per grazia ricevuta, è al capolinea. I pregiati consigli del suo cerchio magico – soprattutto di quell’opaco avvocato d’affari che risponde al nome di Gaetano Armao – lo hanno allegramente consegnato al disastro; al disastro politico, va da sé. Se avesse coraggio e rossore, dovrebbe trarre le conseguenze. Non lo farà. Continuerà a dire che non c’è crisi e che tutto va bene. Buona fortuna, onorevole Patacca.