Di antimafie ce ne sono tante: c’è quella sincera e quella farlocca, c’è quella istituzionale e quella forcaiola, c’è quella chiodata e quella da passeggio. Pur riconoscendo a ciascuno impegno ed entusiasmo, bisogna pur constatare che spesso movimenti e associazioni finiscono per bere la propria acqua e per restare lontane dal mondo che le circonda. Prendiamo lo scandalo che da settimane scuote l’opinione pubblica: quello dei 91 milioni pagati dalla Regione a un clan di avventurieri per un censimento dei beni immobili che nessuno ha mai visto. Avete sentito una delle anime belle che ogni giorno dibattono su Falcone e Borsellino, su Libero Grassi e Carlo Alberto Dalla Chiesa, spendere una parola per chiedere legalità e giustizia? E’ molto più facile chiedere alla politica, che insabbia le carte, contributi e finanziamenti; e non un gesto di coraggio e di verità.