Il Palermo bagna il debutto in Serie D con tre punti e un “giallo” grande quanto una casa: il gol di Lucera, al 37’ della ripresa, arriva con due palloni in campo. Sembra di rivivere la notte di Frosinone, due anni fa, durante la finale playoff, quando dalla panchina ciociara fecero di tutto per impedire la rimonta rosanero. Ma l’incidente di percorso – volutamente causato da qualcuno degli addetti ai lavori a bordo campo – stavolta non danneggia il Palermo. Lucera si insinua in area di rigore, scarta sfera e difensori, e insacca alle spalle di un ottimo Russo, che fino a quel momento aveva tenuto la gara in equilibrio.

Era merito del portiere se il Marsala, per lunghi tratti, aveva fatto partita pari. Il Palermo è spuntato e dopo un buon inizio (occasione per Kraja) perde entusiasmo alla mezzora, quando Ricciardo – sempre a segno nelle amichevoli prestagionali – si fa ipnotizzare dal dischetto. Più in generale, il bomber designato di questa stagione (ha gol ed esperienza dalla sua) appare un pesce fuor d’acqua. La squadra fatica a servirlo e riverirlo, facendo emergere alcuni dei dubbi palesati negli ultimi giorni, dopo la prova incolore col Geraci in amichevole. La formazione di casa, invece, è ben equipaggiata e per buona parte della ripresa mette alle strette le aquile rosanero.

Lo spettacolo migliore sono i 3 mila palermitani giunti allo stadio “Dino Lombardo Angotta”, che cantano dall’inizio alla fine. Meno bene il campo, tirato su in zona Cesarini con gli irrigatori accesi giorno e notte per far germogliare l’erba. Si potrebbe dire che su un terreno del genere, molto irregolare, la squadra più tecnica sia andata in difficoltà, ma in verità il Palermo non si è mai dimostrato superiore all’avversario, che ha anche sfiorato un gol clamoroso in avvio di ripresa con La Vardera (bravissimo Pelagotti in due tempi) e poi ancora con Ficarotta a metà del parziale.