Inutile negare che tra gli scandali e il ricco mondo della sanità c’è una attrazione fatale: l’ultima inchiesta ci dice che neanche i puri e duri dell’antimafia resistono alla tentazione della mazzetta. Inutile negare che ci sono zone di frontiera, come i pronto soccorso, dove chi ha bisogno di assistenza viene spesso umiliato e offeso da attese lunghe e interminabili, da medici costretti a fare i conti con violenze inaccettabili e perciò induriti dall’esasperazione. Ma poi leggi le cronache e trovi che, tra scandali e storture, ci sono eccellenze che altre regioni ci invidiano. E’ il caso dell’Ismett che nei tre mesi di emergenza per il Covid ha eseguito ventidue trapianti e che ieri ha consentito a un bambino venuto dalla Campania di vivere col fegato donatogli dal padre. Segno che anche in questa terra desolata, volendo, possiamo trovare motivi di speranza.