Chissà, probabilmente sulla carta d’identità le avranno già cambiato la dizione “professione”: madrina al posto d’attrice. Perché, per gran parte dell’anno, Maria Grazia Cucinotta è proprio questo che fa: la madrina. Per il resto dei dodici mesi fa anche la produttrice cinematografica e, quando le capita, ancora l’attrice. Ma una madrina è per sempre, si sa, pure la “Lollo” la portano tuttora in giro come la Madonna pellegrina per inaugurazioni e anniversari multipli.

Un’attrice, beh, un’attrice magari ha “vita media”, professionalmente parlando, non puoi mai saperlo. Ma una madrina non ha tempo, non ha età. E’ fuori dalle mode, è un monumento. All’imminente Festival di Taormina, tenuto in vita da troppo tempo come un paziente barellato in astanteria, quest’anno andrà però da giurata, una giuria tutta femminile comunque perché laddove c’è una causa giusta Maria Grazia non si tira indietro e una giuria tutta femminile non può che essere una causa giusta, pofferbacco. L’anno scorso andò pure, però da madrina. D’altronde, per la messinese Maria Grazia, non può che essere quello, il suo regno, lì è davvero la reginetta del ballo.

Sullo schermo, dell’attrice, resta in verità qualche traccia indelebile: quella del “Postino”, ad esempio, suo film d’esordio quasi un quarto di secolo fa, ultima apparizione del buon Massimo Troisi, pellicola rimasta leggendaria forse per questo motivo e non certo perché Michael Redford avesse partorito un capodopera, dove la sua corvina scarmigliatura mediterranea è rimasta un’icona; oppure quella da Bond Girl in uno degli innumerevoli 007, “Il mondo non basta” dove, dicono i maligni, avrebbe potuto conquistare anche un ruolo più cospicuo se non fosse stato per un inglese accidentato e dovette invece accontentarsi di una perigliosa fuga in motoscafo sul Tamigi e in ogni caso, da copione, il suo personaggio sarebbe morto quasi subito. Poi sì, ci sono stati altri ruoli (anche in fiction tv) ma come tutte quelle che dicono “vorrei passare dall’altra parte della cinepresa, fare qualcosa di creativo, scovare nuovi talenti, dare possibilità alle giovani promesse”, Maria Grazia ha scelto – in un’età in cui avrebbe potuto ancora far strabuzzare occhi e spezzare cuori – di fare la produttrice e la regista, col marito Giulio Violati approdato per amore alla Settima Arte da imprenditore delle acque minerali, lui nipote di Carlo, storico patron della Sangemini, azienda di famiglia da fine Ottocento poi venduta agli stranieri (i signori Ferrarelle, insomma).

E poi l’attività principale, la madrina, per l’appunto, la testimonial. In lungo e in largo per lo Stivale, su e giù per l’Italia, raro che passi giorno che non sia in giro. In massima parte per charity events, manifestazioni benefiche a sostegno della costruzione di strutture per i bambini disabili dell’Uganda, di cure mediche per quelli della Tanzania, di progetti per le neo-mamme o contro la violenza sulle donne, compresi disegno e realizzazione di felpe per il volontariato anticancro. E chi più ne ha più ne metta. Lodevole. E quando le ospitate non transitano per più consoni eventi cinematografici (dalla titolata Mostra del Cinema di Venezia ai più locali Social World Festival di Vico Equense ed Etna Film di Pedara), si spazia dalla gastronomia alla letteratura, dalla moda alla bellezza, dal mondo rombante e lussuoso dei motori a quello più domestico, da “3 al prezzo di 1”, dei centri commerciali, dai parchi acquatici alla musica pop, alla religiosità.

Alcuni esempi: Femme dell’Année a Montecarlo, Opera prima a Roseto degli Abruzzi, la cucina siciliana al Tennis & Friends agli Internazionali di Roma, il Festival Show con le stelle del pop italiano a Padova, il Gran Galà del Gusto ad Olbia, il Raduno d’auto d’epoca ancora a Taormina, l’inaugurazione di Acqualand a Vasto, l’anniversario del Centro commerciale “Il Casale” a San Cataldo, il Premio Padre Pio a Pietrelcina eccetera eccetera. Un’attività frenetica, indefessa, instancabile. Affrontata quasi quotidianamente su tacco 12 e tubini ancora invidiabili che attestano il fisico dell’ex modella poi, negli anni, quasi Miss Italia, valletta tv, attrice, produttrice-regista, moglie, madre. Ma soprattutto madrina.