Matteo Salvini è irrequieto, così Mario Draghi, per fargliela passare, lo convoca a palazzo Chigi per un caffè e quattro chiacchiere. L’obiettivo è capire cosa c’è dietro – la strategia – ma soprattutto se è ancora possibile rafforzare la collaborazione in vista della ripresa dei lavori parlamentari. Il premier, come riportato da Repubblica, si è soffermato sulla questione afghana, ha invocato una maggiore sobrietà e ha spiegato al suo interlocutore che il governo si batterà per i corridoi umanitari: rappresentano una priorità e l’Italia dovrà parlare con una voce sola. Salvini teme che i fatti di Kabul possano avere una refluenza negativa sull’Italia. Ossia un’invasione da parte dei profughi. Il leader della Lega ha aperto alla possibilità di accogliere donne e bambini in fuga dal regime talebani, ma tutti gli altri? Nel corso dell’incontro di ieri, inoltre, Draghi ha raccomandato al ‘capitano’ di non calcare la mano sul Ministro dell’Interno, cioè il suo bersaglio preferito, spiegando che la politica sugli sbarchi è condivisa dal presidente del Consiglio.