Questo “collegato” non ha pace. Il pressing della nuova opposizione di stampo romano – Pd più Movimento 5 Stelle – ha bloccato il ritorno in aula della manovrina finanziaria (da 50 articoli e 28 milioni di spesa) che la maggioranza aveva rattoppato durante l’estate, dopo la sospensione dei lavori dell’Ars avvenuta lo scorso 31 luglio. Non è bastato riproporre un solo testo, presentato sotto forma di maxi emendamento, per portare avanti una serie di norme che dovrebbero essere le ultime di una sessione di Bilancio aperta da gennaio, mentre nelle prossime ore, come annunciato dal governatore Musumeci, si dovrebbe cominciare a parlare della nuova Legge di Stabilità: “L’anno scorso abbiamo presentato la Finanziaria a dicembre ed è stata approvata a febbraio. Quest’anno la presenteremo a novembre e contiamo di approvarla entro l’anno evitando l’esercizio provvisorio. Pensiamo anche di evitare il collegato e rendere la finanziaria un po’ più articolata – aveva detto Musumeci, prima che l’opposizione imponesse il nuovo rinvio al presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché – per raccogliere tutte le esigenze che vengono dal Parlamento e poi, se serve staremo un mese a lavorare ininterrottamente solo sulla legge di Stabilità in modo che dal primo giorno di gennaio gli enti locali possano lavorare con la certezza delle risorse”. Nel frattempo il maxi collegato, riferito alla scorsa Finanziaria, è stato rinviato alle commissioni di merito (la quinta, in questo caso), poi passerà dalla Bilancio per una verifica delle coperture e infine di nuovo in aula per un’approvazione tutta in salita. Anche se Miccichè ha garantito: “Ce la faremo”.