C’è una gran corsa di Matteo Salvini e di Silvio Berlusconi a marcare l’alleata, a tracciare linee di confine, a mettere per iscritto il proprio ruolo che verrà nel futuro governo. Giorgia Meloni sorride e risponde garbata al telefono, ma non ha nessuna fretta, sa di avere il pallino in mano, non vuole sbagliare nella composizione dell’esecutivo che chiamerà a guidare, sa che tutti gli occhi di chi l’ha votata e del mondo intero sono su di lei.

Ieri sera una telefonata con il leader di Forza Italia, fonti del partito la definiscono ovviamente “cordiale”, l’aggettivo che viene speso quando non si vuol dire nulla. Il Cavaliere ha esperienza di trattative estenuanti, e una fonte azzurra spiega che Berlusconi non è sceso nei dettagli di quel che sarà, punta a fare il regista ma sa che non ha la cinepresa in mano, deve muoversi con cautela. Stamattina un contatto con Salvini, impegnato nella notte a cavalcare la bufera che imperversa nel suo partito, un consenso ridotto alla metà di quanto raccolto cinque anni fa. “Daremo al governo la squadra leghista migliore in assoluto, senza rivendicare questa o altra casella”, dice il capo del Carroccio, un messaggio in bottiglia che nella sede di Fratelli d’Italia a via della Scrofa è stato letto con tutti i suoi tatticismi: “Ci dice che ci presenterà dei nomi senza chiedere ministeri per dirci che sa che abbiamo vinto, ma il punto è che nomi ci darà”. Continua su Huffington Post