Il vertice romano di via della Scrofa, che ha sancito la pace fra Meloni e Berlusconi dopo l’episodio del “pizzino”, ha ripercussioni anche in Sicilia. Dove la ‘vendetta’ di Gianfranco Miccichè nei confronti di Fratelli d’Italia – per il trattamento riservato da Giorgia al vecchio Cav. – per il momento è scongiurata. Il commissario regionale di Forza Italia, che nella mattinata di ieri aveva sparato alto – ipotizzando un appoggio esterno del suo partito al futuro esecutivo – è stato ricondotto a miti consigli. Così, mentre a Roma si preparava il vertice tra i big, a Palermo Miccichè convocava i parlamentari regionali azzurri, alla presenza del governatore Renato Schifani. Non per imbastire una strategia di guerra, ma per comunicare la ritrovata sintonia del centrodestra.

Nessuna spaccatura e soprattutto nessuna forzatura in vista delle prossime scadenze: a Schifani, molto preoccupato dalle premesse, è stato riconosciuto il ruolo di “cerniera” fra le varie anime della coalizione. Sarà lui a fare sintesi. Miccichè sembra aver rinunciato all’ipotesi di bissare l’incarico alla presidenza dell’Ars, che credeva legittimo in virtù dell’elezione di La Russa (di FdI come Meloni) alla presidenza del Senato; ma allo stesso tempo, il vicerè berlusconiano ha confermato la richiesta di quattro assessorati, tra cui quello alla Sanità. Tre – come riporta nel dettaglio ‘La Sicilia’ – potrebbe indicarli lui. Un quarto, invece, spetta a Schifani e dovrebbe essere un profilo più “tecnico” (forse all’Energia).

Tutto bene quel che finisce bene? Forse… Stando ai bene informati, infatti, lo stesso Schifani sarebbe in pressing su Roma per fare in modo che allo stesso Miccichè venga assegnato un ruolo di prestigio (vicepresidente del Senato?) che lo convinca a rimanere nella Capitale, liberando il prossimo governo regionale della temuta zavorra. Non è detto che si creino tutte le condizioni utili: ma la presenza costante di Francesco Cascio (primo dei non eletti di FI) al fianco del neo governatore è la conferma che qualcuno ci spera per davvero.