Chi credeva che Dario Mirri, grintoso patron del Palermo, avesse acquistato la squadra di calcio solo per un illibato amore verso lo sport, si ricreda quanto prima. Il giovane manager discende da una dinastia imprenditoriale molto attiva e aggressiva; e in questi giorni sta dimostrando a tutti, grandi e piccini, di che erba è fatta la scopa. La partitina di calcio è cosa bella e divertente, i tamburi dei tifosi possono essere anche una piacevole macchia di colore, ma ancora più eccitante è l’affare immobiliare che Mirri pensa di realizzare su un terreno della Favorita, che è demanio pubblico. Vuole costruire un centro sportivo per addestrare i talenti del nuovo e glorioso Palermo, così dice. Pensa quanto valore acquisteranno le sue azioni se l’affare andrà in porto. Se la Regione dell’onesto Musumeci e il Comune del purissimo Orlando gli spalancheranno le porte.