Oggi è una giornata decisiva per le sorti del click day. A palazzo d’Orleans, infatti, è in programma un vertice fra il presidente della Regione, Nello Musumeci, il dirigente generale dell’Autorità per l’innovazione tecnologica Vincenzo Falgares, quello del dipartimento Attività produttive Carmelo Frittitta e Tim, il fornitore finito sul banco degli imputati. Lunedì la compagnia telefonica si era assunta la responsabilità dello stop, maturato domenica notte, prima che i 56 mila imprenditori che avevano partecipato al bando del Bonus Sicilia (in palio 125 milioni, con prestiti da 5 a 35 mila euro), prenotassero le somme. “Il servizio – aveva fatto sapere Tim in una nota – è stato sospeso in via cautelativa per verificare l’efficienza piena delle funzionalità e sarà pienamente operativo da giovedì. Grazie a questa azione tutti i dati sono stati protetti”. Musumeci, in ogni caso, non l’aveva presa bene: “Ho dato mandato all’Ufficio legale della Regione di verificare se esistono le condizioni per procedere con la rescissione del contratto nei confronti della Tim Spa e con la richiesta di risarcimento danni. Si tratta – continua Musumeci – di un danno di immagine della stessa azienda e nei confronti dell’amministrazione regionale, ma soprattutto per le decine di migliaia di imprese che, costrette a fermarsi in piena pandemia, dovranno attendere ancora per ottenere le risorse stanziate dal mio governo”. Ora le opposizioni hanno approvato un ordine del giorno per sospendere tutto. Non è escluso che avvenga.