No, caro professore Lagalla. Per redimere Palermo non basta il carro del Festino o una preghiera a Santa Rosalia. Non è più tempo di miracoli e illusioni. No. Il potere di questa città dev’essere raso al suolo e ricostruito in ogni angolo, in ogni piazza, in ogni dettaglio. Ma ha visto in che condizioni versa l’aeroporto? Va avanti da anni con le transenne dei lavori in corso ma oltre le transenne non c’è nessuno che lavora. E ha visto il tappo di Viale Lazio, la muraglia del Politeama, la cortina di ferro dell’Ucciardone? Tutte opere morte prima di nascere. Che facciamo, signor Sindaco? Richiamiamo in servizio Leoluca Orlando, Giusto Catania o Fabio Giambrone? Decidiamo con loro chi lasciare al vertice della Gesap, dell’Amat o della Nettezza urbana? No, professore: abbiamo bisogno, necessità e urgenza di una damnatio memoriae. Radicale, impietosa, immediata.