Chissà quale delusione avranno provato venerdì gli irriducibili velinari e gli intrepidi pagnottisti che, nei giorni della formazione del nuovo governo, hanno tifato perché Giorgia Meloni elevasse al grado di ministro l’ex assessore regionale Manlio Messina, meglio noto come il Balilla del Turismo. Mi associo al loro dolore e alla loro costernazione. Il Balilla – conosciuto anche come il Cavaliere del Suca – avrebbe cambiato l’Italia con un solo decreto. Avrebbe trasformato il Belpaese in un perenne, continuo, vorticoso e inesausto Giro d’Italia. Avrebbe portato alle stelle, senza badare a spese, la Gazzetta dello Sport del suo fraternissimo amico Urbano Cairo. Avrebbe anche risuscitato Bartali e Coppi. Ma non per un malinteso omaggio al tempo che fu. Lui di nostalgie ne ha una sola. Avrebbe tappezzato i muri d’Italia con queste tre parole: Cairo uber alles.