Con 19 voti a favore e 20 voti contrari è stata respinta la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Il documento era stato firmato dai 19 consiglieri dell’opposizione, che esigevano “un bilancio puntuale, preciso e obiettivo dell’attività politico-amministrativa del sindaco e dei suoi tanti assessori che si sono avvicendati nel tempo, al fine di dimostrare come l’amministrazione Orlando abbia sostanzialmente disatteso le grandi aspettative della città e le promesse della campagna elettorale, con un evidente arretramento in tutti i settori”. In base alla normativa regionale, la mozione di sfiducia, per avere effetto, doveva essere votata da almeno 24 consiglieri. Obiettivo mancato.

L’unico a venir fuori rafforzato dal dibattito è proprio il sindaco: “Come espressamente detto nelle premesse – ha dichiarato in aula -, trattasi di una mozione squisitamente politica che però ha una caratteristica: per un anno o un anno e mezzo consegnerebbe a un commissario regionale, quindi non politico, il governo della città. Posso dire che sia una posizione disperata?”. “Non sono stanco”, ha ribadito il professore. Che ha anche difeso le piste ciclabili: “Se qualcuno se ne lamenta, allora stiamo facendo bene”. Sui cimiteri, invece, ha ribadito che “ci ho messo la faccia e la mantengo. Ho fatto cinque ordinanze, predisposto un piano d’emergenza e sollecitato il progetto del cimitero di Ciaculli”. Inoltre, il sindaco comunica di aver trovato “le aree del cimitero dei Rotoli dove collocare i primi 170 loculi, già ordinati e che dovrebbero arrivare il 15 ottobre, e poi altri 700 per i quali faremo una gara. La prima area è sotto l’attuale tempio crematorio, in fase di riparazione”.

Sabato scorso Orlando ha riunito in videoconferenza tutti i partiti della sua maggioranza per fare il punto della situazione. A blindare il sindaco, alla vigilia, ci aveva pensato il Partito Democratico: “La città di Palermo oggi è migliore di quella di trent’anni fa”. Ma ieri il professore ha annunciato un nuove vertice di maggioranza, per sabato prossimo, in cui guarderà “negli occhi i singoli consiglieri e gli ricorderò che da soli non vincono, bisogna condividere la mia visione e non sono disponibile a continuare la mia esperienza se non c’è questa condivisione. Sono tutti minoranze, la maggioranza sono io”.

Le reazioni

“Abbiamo chiesto con forza un radicale cambiamento della gestione della macchina comunale. La maggioranza dei cittadini è fortemente contraria a questa Giunta. Necessita un cambiamento, soprattutto, in alcuni settori e in alcune aziende. Basti pensare all’edilizia privata, ai lavori pubblici, al traffico, alla mobilità. L’Amat necessita di un nuovo contratto di servizio. La Rap ha bisogno di un nuovo assetto e di nuovo personale. La città è abbandonata: si pensi ai rifiuti, ai marciapiedi, alle strade, ai trasporti etc. La vicenda delle piste ciclabili è sintomo di improvvisazione. Il mancato confronto e il mancato dialogo, fra la Giunta e il Consiglio comunale, hanno portato allo stravolgimento della viabilità di via Villafranca, via Petrarca, via Praga, viale Strasburgo, Villa Sperlinga etc.. Sulla città soffia un vento di cambiamento che spazzerà le nuvole di questa Giunta. Una volta conclusa l’esperienza di questa Amministrazione, a Palermo splenderà una nuova aurora”. Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia e vice presidente del Consiglio comunale, Giulio Tantillo.

“Quello di oggi è stato un vero e proprio processo all’Amministrazione Orlando e alle sue politiche”. A dichiararlo è il capogruppo della Lega a Palermo, Igor Gelarda. “A citare a giudizio con la storia Orlando è stata la metà del consiglio, ma in nome e per conto della stragrande maggioranza dei palermitani. Purtroppo, però, l’attaccamento alla poltrona o forse una scarsa attenzione verso la città non ha permesso a questa maggioranza di esprimersi a favore della città. Certo chi ha fatto da stampella oggi a Orlando, non votando e la sfiducia, non pensi di poterci venire a cercare fra un anno e mezzo per avere un posto al sole, quando bisognerà eleggere il nuovo sindaco, che sarà sicuramente di centro destra. Non sarebbe corretto verso i palermitani che oggi sono stati traditi. Oggi la maggioranza ha condannato Palermo ad altri due anni di buio, traffico, sporcizia, salme accatastate, emergenza abitativa e a questa “psicociclabilità” ingestibile”.

Oggi abbiamo dato una possibilità alla nostra città, facendo appello alle coscienze dei colleghi Consiglieri della variegata maggioranza orlandiana, che pure tante volte si è trovata in apparente disaccordo con il Primo cittadino, ma che oggi ha scelto di continuare a sostenerlo. Abbiamo ribadito che il M5S è alternativo al sistema Orlando e alla Destra, votando a favore della mozione di sfiducia di cui siamo stati i primi promotori. Nel prendere atto della scelta democratica del Consiglio, che ha confermato il mandato conferito nel 2017 al Sindaco Orlando, adesso noi andremo avanti nel nostro ruolo di opposizione ferma e propositiva, nella consapevolezza che abbiamo venti mesi di tempo per costruire “partecipazione attiva” insieme ai tanti cittadini, associazioni, comitati ed esponenti dell’imprenditorialità, stanchi di questa mala gestione dell’ente locale, così da realizzare un progetto politico condiviso di rinascita per Palermo, in vista delle prossime elezioni del 2022″. Lo dichiarano i consiglieri Antonino Randazzo, Viviana Lo Monaco e Concetta Amella.

“Questo dibattito ha mostrato un inasprimento del dibattito, con toni che non utili a questo momento di crisi che la città sta attraversando, ancor di più mentre cresce la preoccupazione per il Covid-19. Ho votato la mozione perché credo che la città abbia bisogno di un cambio di passo, per altro registrata da parti della stessa maggioranza. Su alcuni temi, a partire dalla situazione nei cimiteri e passando per le piste ciclabili realizzate senza una logica, in questi ultimi mesi abbiamo assistito ad un aggravamento della situazione, motivo per cui è necessario che il sindaco ascolti la città, dialoghi con la città, faccia scelte che aiutino il dialogo e contribuiscano ad affrontare i problemi senza inasprire gli animi”. Lo dichiara la consigliera Marianna Caronia.

Una provocazione è giunta anche dal deputato regionale dell’Udc, Vincenzo Figuccia, che ha stazionato all’ingresso di palazzo delle Aquile: “Oggi siamo qui a piazza Pretoria per la sfiducia al sindaco Orlando. Staremo qui, nel cuore di una Palermo sofferente per smascherare quei consiglieri comunali che non vogliono liberare la città, quei cambia-casacca che scappano dalla disperazione dei cittadini per salvare la propria poltrona”. Lo afferma Vincenzo Figuccia, deputato regionale dell’Udc. “Il verdetto di questa sindacatura è incontrovertibile – prosegue – e non ci vorranno certo altri due anni per attestare il disastro targato Orlando che ha fatto scivolare Palermo nel degrado più assoluto. Negli scorsi mesi, gli indici di gradimento dei sindaci di tutta Italia hanno visto “il sindaco che lo sa fare” ultimo in classifica, basta tanto per prendere atto della delegittimazione popolare che rende Orlando incompatibile con Palermo e con i palermitani. Anni di passerelle per trovarci sempre tra montagne di rifiuti e sporcizia. Per lui e per i suoi giannizzeri – conclude – non resta molto da fare se non i pacchi e appendere la fascia tricolore al chiodo”.

IL CONSIGLIERE REGIONALE DELL’UDC VINCENZO FIGUCCIA INVITA I CONSIGLIERI A VOTARE LA SFIDUCIA AL SINDACO LEOLUCA ORLANDO FUORI DA PALAZZO DELLE AQUILE