Gestione dei mercatini, ma anche delle spiagge, delle aree verdi e degli spazi museali. Palermo per una volta dà l’esempio e già nelle prossime settimane impiegherà i percettori del reddito di cittadinanza in lavoretti socialmente utili. I Puc (Progetti utili alla collettività) erano stati già definiti a febbraio ma sono stati bloccati dal Ministero del Lavoro per l’emergenza coronavirus. Ieri il sindaco Orlando ha rilanciato: “E’ un modo per intervenire ancora una volta in materia di sicurezza in città. Sicurezza intesa come garanzia di servizi ai cittadini e miglioramento della vivibilità su diversi fronti. Contiamo in un ampio coinvolgimento anche di altri enti pubblici e del privato sociale che mettano a frutto la disponibilità di migliaia di persone che rappresentano una grande risorsa per la nostra comunità”.

A Palermo si prevede di coinvolgere circa 12.500 persone, che provengono da famiglie beneficiarie del reddito di cittadinanza (che in totale sono 27.000). Saranno impiegati per un tempo che va dalle 8 alle 16 ore settimanali. Si occuperanno anche di interventi straordinari di pulizia “leggera” di alcune aree della città (supporto per spazzamento e diserbo, sostanzialmente). Considerato inoltre l’elevato numero di percettori del reddito di cittadinanza, il Comune – non appena il Ministero o la Regione daranno il via ai Puc – provvederà a pubblicare un avviso per gli enti privati, del volontariato e dell’associazionismo che vogliano introdurli nei loro progetti. Le spese vive (materiali, assicurazione, dispositivi di protezione individuali, buoni pasto) verranno sostenute con una parte del Fondo di contrasto alla Povertà nazionale, che per Palermo prevede uno stanziamento di circa 7 milioni di euro. Gli enti privati che risponderanno all’avviso, riceveranno il rimborso spese oltre a tutoraggio e coordinamento.