Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando è indagato per omissione d’atti d’ufficio nella vicenda delle bare insepolte al cimitero dei Rotoli. Oggi i feretri in deposito sono quasi 900. Il professore era comparso due anni fa in Procura, di fronte al procuratore aggiunto Francesca Mazzocco, dove venne ascoltato come persona informata dei fatti. Lo scorso dicembre, però, ha ricevuto un avviso di proroga dell’inchiesta. “La magistratura com’è doveroso ha chiesto che ci siano chiarimenti sulla gestione dei cimiteri, ipotizzando un’omissione di atti d’ufficio – ammette il primo cittadino -. Avrò modo di portare con me davanti all’autorità giudiziaria tutte le ordinanze, le disposizioni di servizio e i provvedimenti adottati nell’ambito della cabina di regia che ho istituito proprio per dimostrare che ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità e competenze di sindaco per potere affrontare questo problema. Rimangono le problematiche che stiamo cercando in tutti i modi, di concerto con l’assessore Toni Sala, di risolvere”.

Orlando prese le redini della situazione nell’estate 2020, dopo aver provocato le dimissioni dell’assessore al ramo, Roberto D’Agostino. Ma da quel momento le cose non sono affatto migliorate. Anzi, la questione dei Rotoli è finita più volte nel mirino dei magistrati. Nell’ottobre 2020, un’indagine dei carabinieri portò l’ex direttore del cimitero Cosimo De Roberto ai domiciliari per corruzione e concussione. Secondo l’accusa, sarebbero state pagate mazzette da 800 euro per far tumulare le salme. Nel settembre 2021, invece, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per dieci persone, fra dipendenti comunali e impresari funebri. Nei giorni scorsi, come riferisce Repubblica, il procuratore aggiunto Demontis e il sostituto Mazzocco hanno chiesto il processo per due dirigenti medici dell’Asp, Giorgio Chiummo e Giuseppe Raia: sono accusati di aver falsificato i verbali di estumulazione di alcune salme.

Al di là della vicenda penale, però, la questione cimiteri ha rappresentato il colpo di grazia sulla carriera politica di Orlando. Il forno crematorio è guasto da quasi due anni e le bare di chi dev’essere cremato devono essere trasferiti fuori regione. Nel giorno della commemorazione dei defunti, anche l’arcivescovo di Palermo, Carmelo Lorefice, si è scagliato sulla gestione dei Rotoli: “In questo giorno, dedicato alla commemorazione dei fedeli defunti, proprio qui ai Rotoli, ai piedi di Monte Pellegrino, dove centinaia di nostri cari defunti da lungo tempo non trovano neanche la possibilità di una degna sepoltura a causa dell’incuria umana e dell’ignominia di chi vuole lucrare anche nel momento più decisivo e dirompente del mistero della vita che è la morte, si leva anzitutto un appello a renderci conto di quanto sia importante il corpo nella nostra esistenza”, disse l’arcivescovo.

Orlando, a fine ottobre, è stato indagato anche per falso in bilancio assieme a 23 fra ex assessori e dipendenti comunali. Sarà ascoltato nei prossimi giorni dai magistrati. Intanto i suoi detrattori lo azzannano: “Mentre la città è sempre più allo sbando e la (in)attività del Sindaco sempre più oggetto di indagini giudiziarie – scrive la consigliera della Lega, Marianna Caronia – è chiaro che ogni giorno in più con Leoluca Orlando Sindaco è una iattura per Palermo. Ogni giorno di più con questa Giunta alla guida della città è un giorno in più di problemi non risolti ma anzi aggravati dall’arroganza e dalla incompetenza. Ai colleghi e alle forze politiche di opposizione che non hanno voluto mandarli a casa in anticipo con la mozione di sfiducia firmata dalla Lega e pochi altri, chiediamo se ancora oggi siano pronti a sostenere che quella mozione fosse sbagliata e chiediamo loro cosa abbiano guadagnato la città e i palermitani con questi ultimi e lenti mesi di agonia del regno di Leoluca Orlando”.