“In una lista del Pd c’è il figlio di un boss”. Lo ha detto il coordinatore del partito di Forza Italia Antonio Tajani durante Agorà, trasmissione del mattino di Rai3, condotta da Gerardo Greco. Il riferimento di Tajani è a Nicola Piranio, candidato nella lista Progetto Palermo nella sesta circoscrizione. Il padre Biagio è considerato un fedelissimo del boss del mandamento Noce-Cruillas di Palermo. Piraino ha 44 anni e il padre fa il meccanico: si trova in carcere dal 2020 perché ritenuto contiguo a cosa nostra. “Naturalmente – ha aggiunto Tajani – non ha nessuna colpa, ma se si vuole parlare di relazioni, allora, parliamo anche di questo”. Sulla questione è intervenuto anche Lagalla, che in queste settimane è stato vittima di alcuni attacchi per aver ricevuto l’endorsement di due “condannati” celebri: Marcello Dell’Utri e Totò Cuffaro. “Chi per settimane mi ha definito strumentalmente e velenosamente un pupo ospita nelle proprie liste il figlio di un mammasantissima, in carcere da anni per reati di mafia”, ha detto il candidato del centrodestra. In realtà, il padre di Piranio, è stato arrestato nel 2020. Ma per Lagalla “il doppiopesismo, l’uso strumentale della morale definiscono una certa proposta politica, che adesso è chiamata a spiegare certe affermazioni e scelte”.