E’ stata bocciata col voto compatto di Movimento 5 Stelle, PD, Italia Viva e Attiva Sicilia, oggi in commissione Bilancio all’Ars, la rimodulazione proposta dal governo delle somme del Patto per il Sud. E’ la prima volta che accade. Il piano prevedeva il definanziamento di numerosi progetti (per un ammontare totale di 140 milioni), tra cui quelli relativi alle aree di crisi complessa di Termini Imerese (completamento di opere viarie di urbanizzazione dell’agglomerato industriale) e Gela (lungomare e svincolo Manfria Roccazzelle), al collegamento viario della Ss 114 con il centri abitati di Riposto e alla realizzazione della circonvallazione Nord di Tremestieri Etneo. “Ci aspettiamo – dichiarano i deputati dell’opposizione – che adesso il governo riveda le proprie scelte”.

Nella delibera di riprogrammazione dei fondi, i tagli riguardavano le infrastrutture (per 30 milioni), le opere contro il dissesto idrogeologico (44 milioni), la protezione civile (16 milioni), acqua e rifiuti (26,7 milioni, di cui una parte consistente destinati agli impianti di depurazione), turismo (4,5 milioni) e beni culturali (833 mila euro).  I soldi ottenuti dalla rimodulazione sarebbero serviti al governo per dare una mano alle ex province (un centinaio di milioni) e provvedere al contributo di finanza pubblica richiesto da Roma (che costa alla Sicilia un miliardo l’anno).

“Vittoria! Bocciato lo scippo di Musumeci”. E’ così che Luca Sammartino, deputato regionale di Italia Viva ha accolto lo stop alla riprogrammazione delle risorse Fsc (Fondo sociale europeo). “Oggi, all’Assemblea Regionale Siciliana, in commissione Bilancio abbiamo difeso le opere pubbliche finanziate con il Patto per il Sud. Si tratta di somme destinate ad infrastrutture, quali strade provinciali, depuratori e aree di crisi complesse di Termini e Gela che Nello Musumeci voleva definanziare. La linea del governo non è passata”.