Vedrete che dopo tanto sbraitare, accusare, additare, aspergere d’acqua benedetta e vade retro Satana, dal 12 settembre Sfera Ebbasta riuscirà a sdoganare il trap anche presso un pubblico generalista come quello di «X Factor», che si capirà che è un bravo ragazzo, che è uno che di musica ne mastica, che con i fatti tragici delle discoteche dove quelli come lui (Ghali, Boro Boro, Shiva, Capo Plaza, Mambolosco) si esibiscono riempiendo fino all’inverosimile di teenagers, con voglia di ritmo addosso, pedane, palchetti e loggiati, poco c’entra, anzi per nulla.

Ne è convinto anche Flavio Mustica, palermitano, che ha solo 18 anni ma bazzica questo mondo dalle quinte dai tempi in cui era un semplice appassionato e che adesso organizza serate di trapper in Sicilia sia per una società nazionale (Elite) che per una isolana (Reverse). Prossimo appuntamento a Palermo sabato 7 settembre al Country Club con il gettonatissimo Side Baby, al secolo Arturo Bruni, figlio di Francesco Bruni, regista di «Scialla», film pluripremiato da Venezia ai David e tra gli sceneggiatori di molte serie tv, «Montalbano» compresa.

Mustica garantisce per i suoi coetanei per i concerti trap e stempera le preoccupazioni degli adulti su questa cultura musicale. «Partiamo proprio dal trap che qui in Italia è spesso quasi demonizzato perché viene associato – in quanto figlio del rap – ad una visione ancora più desolata e desolante di degrado, periferie urbane, droga, adolescenze difficili e gioventù stracciate. C’è anche questo, ovviamente, ma non è solo racconto, è anche denuncia, grido d’aiuto o d’allarme e comunque il disagio giovanile è cantato anche sotto altri aspetti e non è detto che non ci siano segnali di speranza o di riscatto. Per esempio, in alcuni brani di Side Baby c’è l’invito a mettere al bando droga e antidepressivi, esperienze che l’artista ha provato in prima persona».

Fatto sta, sottolinea Mustica, che il trap ha conquistato una fetta di pubblico, in prevalenza giovanissimo ma soprattutto interclassista, lo ascoltano e lo vivono, a Roma e a Milano, le due città dove maggiormente impazza, i ragazzi a San Basilio così come ai Parioli, quelli di Quarto Oggiaro e di Isola, non fa differenza». E anche in altri centri (il fenomeno è diffuso a macchia d’olio nella Penisola) è così.

Accade che il tifo per questo o quell’artista e la loro presunta rivalità, spesso montata sui social, creino tra i fans conflitti verbali ma anche questi «sono poco più che un gioco che a volte magari trascende in una faziosità accesa che gli stessi protagonisti però, attraverso le loro pagine ufficiali, sanno come placare».

La sicurezza, poi, il punto nevralgico della faccenda, quello che tiene maggiormente in ansia i genitori. «E’ chiaro che qui gli artisti e il loro management c’entrano poco – dice Mustica – però è anche giusto, legittimo che si sappia dove ci si va ad esibire, che si controlli che lo sbigliettamento sia proporzionato alla capienza del locale, che ci si informi sulla professionalità della security, che non ci siano imboscati minorenni non accompagnati, che il bar non sia open, per gli alcolici, a chi ha meno di 18 anni. Il trap, a differenza del rap che oggi ha un pubblico più maturo per età, oscilla intorno a un range che parte dai 14 anni per finire ai 21-22 massimo. Un pubblico dunque che più degli altri ha bisogno di tutela. Per questo le norme della sicurezza devono essere rispettate al massimo, non ci si può lamentare se il controllo dei buttafuori è rigoroso, è nell’interesse di tutti, alcuni parlano addirittura di “perquisizioni”, altri di selezioni “classiste” all’ingresso nelle discoteche, però se allarghi le maglie del controllo può sfuggirti il piccolo delinquente stupido che ha in tasca lo spray al peperoncino per scatenare il panico e innescare il fuggi fuggi».

Oltre alle misure di sicurezza dentro e fuori il locale, prima, durante e dopo gli show, si può fare altro.  «Per il concerto di sabato al Country, ad esempio – dice Mustica – abbiamo organizzato delle “navette” per i fans che arrivano dai piccoli e grandi centri del Palermitano, dovrebbero essere tre con poco più di trenta posti ciascuna. Questo per una garanzia maggiore, per non esporre ai rischi delle strade del sabato notte, i ragazzi che vogliono godersi la loro musica».

Prima dell’esibizione di Side Baby (classico divo del trap: molti tatuaggi, addosso molto oro e capi rigorosamente firmati, il tutto vale oltre 5 milioni di visualizzazioni finora raggiunte su YouTube), ci saranno dei supporter siciliani ad intrattenere il pubblico. «C’è qualche giovane trapper interessante in Sicilia – conclude Mustica – ancora nessuno è assurto a notorietà nazionale però qualcuno lavora già sodo e bene».