Certo, lui sarebbe l’uomo perfetto. Sarebbe il Governatore di grande esperienza e grande prestigio. Si porta dietro una storia di successi, vanta un portafoglio di relazioni che gli deriva da una carriera costruita, passo dopo passo, in un mondo – quello delle banche – dove è impossibile vendere fumo; dove i numeri non si inventano e la realtà non si mistifica. Lui sarebbe per la Sicilia ciò che Mario Draghi è stato ed è per l’Italia: l’immagine dell’autorevolezza, della concretezza, della solidità. Ma c’è un dettaglio: la sua candidatura a Presidente della Regione non esiste. Gaetano Miccichè è, per la politica siciliana, nient’altro che un fantasma, agitato per svegliare le coscienze intorpidite dalla rassegnazione e dall’inutilità. Lui ha un profilo internazionale. Difficilmente accetterebbe di giocare qui una partita come controfigura del fratello Gianfranco.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Perché non regge più la strategia del fantasma
gaetano miccichègianfranco miccichè
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