“Ho appena firmato un decreto che dispone 4,3 miliardi a valere sul fondo di solidarietà dei Comuni”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, che questo pomeriggio assieme al Ministro dell’Economia, Andrea Gualtieri, ha tenuto una conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Con un’ordinanza delle protezione civile – ha detto inoltre il presidente del Consiglio – aggiungiamo a questo fondo 400 milioni, un ulteriore anticipo che destiniamo ai comuni col vincolo di destinarlo alle persone che non hanno i soldi per non fare la spesa. Da qui nasceranno buoni spesa ed erogazioni di generi alimentari”.

Ma la classica conferenza stampa del weekend, questa volta a orari decisamente più accettabili, porta con sé altre questioni. La prima riguarda la proroga delle misure restrittive in scadenza il 3 aprile (fino al 17?). Ne aveva accennato stamattina in una intervista al Sole 24 Ore, ma adesso Conte assume un atteggiamento di prudenza: “Ci confronteremo a inizio settimana con gli esperti del comitato tecnico-scientifico e confidiamo che ci portino ottime notizie. Noi ci manteniamo sempre vigili per adeguare le nostre valutazioni sulla base delle loro raccomandazioni”.

Nessuna novità sul ritorno a scuola: “Lo ha detto la ministra Azzolina e confermo anche io che la sospensione delle attività didattiche proseguirà ragionevolmente: non c’è una prospettiva di tornare dopo il 3 aprile alle attività didattiche ordinarie. Quanto alla sospensione delle attività produttive non essenziali non sappiamo ancora, è ancora troppo presto. Dall’inizio della settimana inizieremo a lavorarci: il governo ha adottato questa misura col massimo senso della responsabilità”. Con le attività produttive ferme, però, gli italiani non saranno abbandonati: “Siamo al lavoro per azzerare la burocrazia, stiamo facendo l’impossibile – ha detto Conte -. La ministra Catalfo e l’Inps stanno lavorando senza sosta. Vogliamo mettere tutti i beneficiari della Cassa integrazione di accedervi subito, entro il 15 aprile, e se possibile anche prima”.

Infine il premier sferra un attacco a Ursula Von der Leyen, che nel pomeriggio aveva tacciato come “slogan” l’idea di introdurre dei coronabond per far respirare l’economia: “Le sue parole sono sbagliate. Non abbiamo fatto una proposta alla Commissione, ma all’Eurogruppo per elaborarla. C’e’ un dibattito in corso. Ma qui c’e’ un appuntamento con la storia e tutti devono essere all’altezza”.

I numeri del contagio
Superate le diecimila vittime in Italia per il coronavirus. Sono 10.023 i morti, con un aumento rispetto a ieri di 889. Venerdì l’aumento era stato di 969. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. Sono 12.384 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il Covid, 1.434 in più di ieri. E’ l’incremento più alto registrato dall’inizio dell’emergenza. Sono complessivamente 70.065 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 3.651. Venerdì l’incremento era stato di 4.401. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 92.472. Sono 3.856 i malati ricoverati in terapia intensiva, 124 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.319 sono in Lombardia. Dei 70.065 malati complessivi, 26.676 sono poi ricoverati con sintomi e 39.533 sono quelli in isolamento domiciliare.

“Sicuramente se non fossero state adottate misure drastiche di contenimento avremmo ben altri numeri e le strutture sanitarie già in condizioni critiche sarebbero in stato drammatico. Sarebbe stata una situazione insostenibile”. Così il commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile, rispondendo a una domanda sull’elevato numero di morti anche oggi e sull’effetto delle misure prese.