Più che un Presepe sembra un Calvario. Un Golgota, addirittura. Quest’anno i furbetti della politica hanno sottoposto il Bambinello ad ogni tortura, ad ogni tormento, ad ogni crudeltà. Le danze, ciniche e bare, sono state aperte dal partito di Emma Bonino che ha trasformato la grotta di Betlemme in una arlecchinata dove il Figlio di Dio prima appare in compagnia di due Madonne, poi con due Giuseppe, poi la Madonna single veglia su due Gesú, uno dei quali con la kefiah, e poi ancora la Madonna, sola e abbandonata, con il suo chador. Povero Cristo. Non poteva capitargli un Natale peggiore. Non bastavano le mascherate della Bonino. Si è piazzato davanti al Presepe pure il governatore della Sicilia, Renato Schifani, con una litania di auguri che dura già da dieci giorni. “Aiuto!”, gridano in coro Gesú, Giuseppe e Maria con tutti i pastorelli. Non ne possono più.