Processi in tempi certi. E’ la richiesta del Partito Democratico al ministro Alfonso Bonafede e al suo tentativo di riformare la prescrizione. Ossia, di abolirla al termine del processo di primo grado. Il Pd s’è detto contrario, chiedendo di sospenderla per 36 mesi, ma anche Davide Faraone, capogruppo al Senato di Italia Viva, ha manifestato la sua disapprovazione nel corso di un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”: “Se Bonafede continuasse a intestardirsi per avere dei processi che durano una vita, noi saremmo disponibili a votare quei provvedimenti che ci trovano d’accordo – ha spiegato Faraone – L’Italia è un Paese in cui ogni otto ore un innocente va in carcere e dove il 75% degli indagati risultano innocenti, questi sono i numeri e quindi io ritengo che in Parlamento ognuno sarà libero di fare come vuole. Nessuno si potrà meravigliare, se non ci dovesse essere nessun cambiamento o mediazione, di vederci votare a favore di proposte dell’opposizione o prendere nostre iniziative autonome”. “I 5 Stelle – ribadisce Faraone – non possono prevaricare, in Parlamento sono minoranza sulla prescrizione. Non pensino che siccome hanno fregato Salvini ora riescono a fregare anche noi”. “Spero che la mossa del Pd non sia solo tattica – ha aggiunto il capogruppo di Italia Viva – finora abbiamo registrato troppa remissività nei confronti delle iniziative del Movimento 5 Stelle. Credo che tutte le azioni che vanno nella giusta direzione siano utili evadano prese in considerazione pur di uscire da questa situazione creata da Lega e grillini”.