“Ci troviamo con un provvedimento illiberale e contrario a tutti i principi del garantismo”. A dirlo è Davide Faraone, in un’intervista al Corriere della Sera, a proposito dell’abolizione della prescrizione. “Il fatto che lo stato di diritto in Italia sia messo in discussione è intollerabile” fa sapere il capogruppo al Senato di Italia Viva, che si mette di traverso rispetto al “fine processo mai” del ministro Bonafede. Chi deve mediare? “Spetta a Giuseppe Conte. L’imposizione giustizialista dei grillini secondo i quali sono tutti colpevoli è un abominio e ci vedrà sempre contro”. E ancora: “I tempi della giustizia devono essere certi e la presunzione d’innocenza deve essere garantita. Non assisteremo a braccia conserte allo smantellamento di uno dei pilastri dello stato di diritto”. Qualche giorno fa Bonafede ha confermato che “di fronte alle divergenze che ci sono sulla riforma della prescrizione, l’accordo che siamo dati è che la legge entra in vigore dal 1 gennaio, mentre il 7 gennaio ci incontreremo per lavorare sulla riduzione dei tempi del processo”. Ma adesso il fronte si surriscalda.