Tra i vincitori di questa Finanziaria, approvata dopo quattro giorni di maratona, non c’è Nello Musumeci. Il presidente della Regione è andato a un passo dal complicare tutto con il suo scatto d’ira contro Luca Sammartino, mercoledì scorso. Poi in aula non c’è più tornato. La coalizione di governo – nessuno, ormai, si azzarda a chiamarla maggioranza – ha retto senza il suo leader, che ha seguito l’evoluzione della legge di stabilità dalle stanze vuote di palazzo d’Orleans. Ieri Musumeci, scoccata l’ora dei comunicati stampa, ha ringraziato il presidente dell’Ars e tutti i gruppi parlamentari, limitandosi a dire che “da domani lavoreremo per rendere concreti quegli interventi di sostegno economico e sociale”. Ed è tornato dritto a quello che, secondo il governatore, resta il nocciolo della questione: abolire il voto segreto, che “suona ad offesa del Parlamento siciliano, rimasto l’unico in Italia a non averlo cambiato”. Dalla sua invettiva è stato utilizzato soltanto un paio di volte senza esiti nefasti.

La maggioranza ha fatto a meno di Musumeci e non ha sofferto quasi mai. E’ caduta, sull’Oasi di Troina, ma poi se l’è cavata egregiamente sulle poche imboscate tese dall’opposizione. Resta la frattura fra il presidente della Regione e il parlamento siciliano, ribadita più volte da Pd, Cinque Stelle e Italia Viva durante le dichiarazioni finali di voto. Ma ciò non è bastato a sovvertire gli equilibri. Anche perché le opposizioni si sono presentate spacchettate, specie nella sua componente più nutrita: il Movimento 5 Stelle. Una forza granitica di venti deputati che in questi giorni si è sgretolata e non ha mai remato dalla stessa parte. Alla fuoriuscita di Sergio Tancredi – che già la settimana scorsa era stato espulso dal collegio dei probiviri – è seguito il passo di lato di alcuni deputati: dalla vicepresidente dell’Ars, Angela Foti, alla giovane Elena Pagana; da Valentina Palmeri a Matteo Mangiacavallo. Sul voto finale si sono astenuti (Tancredi ha votato a favore). I collaborazionisti hanno iniziato a collaborare per davvero con il governo, ricevendo il plauso finale di Alessandro Aricò, capogruppo di Diventerà Bellissima.

Ma al di là della politica, c’è qualcun altro che vince e che perde. Vince il vecchio apparato, che si porta avanti con le marchette e in fondo all’ultima curva trova il tempo, e soprattutto il modo, di spargere contributi a pioggia su enti e associazioni vicini a questo e quell’altro. O che trova i soldi per rimpolpare le future perdite delle partecipate o salvare Riscossione Sicilia da una fine certa. Perdono i siciliani, perché c’è un dato di fatto che nessuno può cancellare: dietro la patina delle buone intenzioni (aiuti per il Covid, i sussidi per i precari della Formazione e i lavoratori delle Ipab, la sospensione del bollo auto, i bonus in tutte le salse come quello sulle facciate) esiste una beffa grande quanto una casa: il miliardo e mezzo della Finanziaria è vincolato a fondi europei che bisognerà in qualche modo sbloccare (il Pd parla di una manovra “scritta sulla sabbia”) e a un negoziato con lo Stato, imbastito dall’assessore all’Economia Gaetano Armao, che non ha mai portato a niente in due anni. Che sia questa la volta buona?

TUTTE LE MISURE APPROVATE

IL RITORNO DELLA TABELLA H

Un contributo da due milioni per l’istituto regionale della Vite e del Vino, un milione per l’incremento turistico, 650 mila euro all’istituto sperimentale zootecnico per le spese di funzionamento. L’Assemblea regionale ha sparato le sue ultime cartucce. Prima del voto finale sulla Finanziaria, è stato approvato un mega emendamento (dal valore di 11 milioni di euro) simile alla “tabella H”. Contributi a pioggia per enti e associazioni senza un preciso criterio. Così 800 mila euro sono andati alla Società Interporti Siciliana, 400 mila all’istituto nazionale del dramma antico di Siracusa (Inda), 376 mila all’Unione italiana ciechi per il funzionamento di una stamperia Braille, 300 mila per le opere marittime nei porti minori, 250 mila all’università di Enna, 75 mila euro per l’autodromo di Pergusa. Contributi pure alle partorienti delle isole minori (900 mila euro l’anno), alle Associazioni per la fruizione di aree naturali e rurali (130 mila euro), allo Stagnone di Marsala (100 mila euro), al Museo Mandralisca (200 mila euro), alla Villa del Casale di Piazza Armerina (200 mila euro). Le opposizioni hanno contestato il metodo.

RISORSE PER LA DISCARICA DI BELLOLAMPO

Nuove risorse dalla Finanziaria per scongiurare emergenze e consentire la gestione ordinaria dei rifiuti nella discarica palermitana di Bellolampo. Questo grazie ad un emendamento alla riscrittura dell’articolo 9 della Finanziaria che ha avuto il via libera dall’Aula e che concede al Comune di Palermo una somma pari a 7,5 milioni di euro in relazione agli oneri affrontati per la gestione post operativa delle vasche esaurite. “Al netto dell’emergenza rifiuti, che per noi resta un tema sul quale ad oggi il governo Musumeci non ha dato risposte – commentano  i deputati del Movimento 5 Stelle – questo rappresenta un segnale importante nella direzione della tutela di un territorio martoriato”. Soddisfatto pure il deputato di Italia Viva, Edy Tamajo: “In questo periodo di grave emergenza sanitaria, economica e sociale garantire interventi a sostegno dei Comuni impegnati in prima linea sul nostro territorio, significa portare aventi percorsi virtuosi per il mantenimento di servizi essenziali per la collettività”.

FONDO PEREQUATIVO PER I COMUNI

E’ stato istituito presso l’Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica il “Fondo perequativo degli enti locali”, con una dotazione di 300 milioni di euro (garantiti da fondi extraregionali e Poc), per fare fronte alle minori entrate dei Comuni che dispongono l’esenzione o la riduzione di tributi locali dovuti da operatori economici, imprese, enti e associazioni per gli effetti del Covid. Il fondo da 6 milioni di euro previsto per le sei città metropolitane, inoltre, è stato esteso pure ai restanti capoluoghi di provincia. Mentre un emendamento dell’onorevole Claudio Fava stanzia 1,5 milioni di euro da ripartire fra i comuni di Porto Empedocle, Pozzallo e Lampedusa come contributo per le operazioni di accoglienza in sicurezza delle persone migranti. Con lo stesso emendamento, una somma analoga è stata destinata per gli interventi urgenti di messa in sicurezza sanitaria nelle aree delle tendopoli di Cassibile e di Campobello di Mazara/Castelvetrano. Mentre due milioni di euro sono finiti ai comuni non capoluoghi di provincia che lo scorso anno hanno avuto almeno 500mila turisti e che quest’anno avranno un grosso danno economico dal Covid. Tra questi Cefalù. La stessa cifra è stata stanziata per i comuni di Salemi, Troina, Villafrati e Agira, dichiarati “zona rossa” per l’emergenza Coronavirus, per far fronte ai conseguenti oneri straordinari ed aggiuntivi.

SITI UNESCO E MONDO DEL LAVORO

L’Ars ha dato il via libera a due norme sostenute da Forza Italia: una assegna 5 milioni agli enti che gestiscono i siti Unesco siciliani (di cui due alla Fondazione Federico II), contributi necessari a far fronte alle perdite degli incassi provocate dal Covid 19. “E’ un ristoro necessario per il patrimonio dell’Unesco, grande attrattiva culturale, penalizzato dall’assenza di turisti a causa dell’epidemia del Coronavirus”, ha detto il commissario regionale Gianfranco Miccichè.  L’altra prevede agevolazioni per le imprese che assumono dipendenti a tempo indeterminato. Sarà la Regione a versare i contributi previdenziali e assistenziali fino al 31 dicembre 2020. Le aziende non potranno riassumere lavoratori che hanno precedentemente licenziato. Saranno disponibili 10 milioni di euro. È stato approvato dall’Assemblea anche l’emendamento presentato dal deputato Lo Giudice insieme al collega Figuccia, che prevede di assegnare 10 milioni di euro per i lavoratori stagionali siciliani.

BONUS FACCIATE E FONDO PER LA PESCA

Trenta milioni di euro, con l’articolo 10, sono andati alla ricapitalizzazione delle società partecipate della Regione, venticinque per pagare gli stipendi ai 600 dipendenti di Riscossione Sicilia. Forza Italia, attraverso il suo capogruppo Tommaso Calderone, ha fatto stanziare 50 milioni destinati al cosiddetto bonus facciata. Nello specifico per ogni cittadino che vorrà ristrutturare la propria facciata, sarà assegnato un contributo pari a 5 mila euro. L’aula, inoltre, ha approvato l’emendamento M5S che destina 20 milioni aggiuntivi al fondo di solidarietà per la pesca che passa dagli iniziali 10 milioni di euro di dotazione a 30. Di questi, 10 milioni saranno destinati alla pesca artigianale e alle imprese autonome di piccola pesca. A disposizione della trasformazione dei prodotti ittici ci saranno ulteriori 10 milioni di euro a valere sui fondi Feamp.

PRESTITI A FAMIGLIE E IMPRESE

In totale, è stato stanziato un tesoretto di oltre 300 milioni per una serie di interventi volti a supportare le imprese. Sarà l’Irfis a gestire 150 milioni del Fondo Sicilia a cui le aziende potranno chiedere prestiti agevolati fino a 25 mila euro e finanziamenti a fondo perduto fino a 5 mila euro. Circa 4,5 milioni sono destinati in favore delle start up per l’avvio di brevetti made in Sicily.   Sono previsti, poi, altri 150 milioni per l’intero tessuto produttivo con misure che saranno individuate successivamente con delibera di Giunta, su proposta dell’assessore alle Attività produttive, che dovrà rispettare comunque alcune riserve (per esempio, i 20 milioni per il comparto florovivaistico).

Per le imprese artigiane viene creato presso la Crias un fondo da 30 milioni per le imprese artigiane, destinati a finanziamenti fino a 15 mila euro a tasso zero; all’Ircac, invece, viene creato un fondo da 25 milioni a favore delle cooperative, di cui 10 milioni per le coop sociali che hanno crediti nei confronti della pubblica amministrazione. Per i beneficiari sono previsti prestiti fino a 50 mila euro a zero interessi. Una norma tanto attesa è quella che riguarda l’editoria: 10 milioni in favore dell’editoria, sia cartacea che digitale, delle emittenti radio e tv e delle agenzie di stampa che producono un notiziario regionale sulla Sicilia da almeno un anno e che abbiano almeno un collaboratore attivo sul territorio della regione. TUTTE LE ALTRE MISURE: CLICCA QUI

LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI

Musumeci: uso irresponsabile del voto segreto

“Ho lasciato l’Aula l’altro giorno per protesta contro l’ennesimo uso irresponsabile e vergognoso del voto segreto, mentre si parlava della fame nelle famiglie e della sofferenza delle imprese. Per me, vissuto sempre nel rispetto istituzionale, assentarmi dall’Aula è stata una decisione assai sofferta e dolorosa. Ma volevo un atto forte perché forte e grave è la emergenza che tutti viviamo. Non ho voluto compromettere la prosecuzione del dibattito, con la responsabilità di chi ha comunque seguito l’esame di ogni articolo della legge Finanziaria – proposta dal mio governo – perché ho a cuore gli interessi legittimi dei siciliani, da mesi in grande sofferenza. Da domani lavoreremo per rendere concreti quegli interventi di sostegno economico e sociale. Ora che la Finanziaria è al sicuro – grazie al lavoro di tutti i gruppi parlamentari e del presidente dell’Ars – riproporrò all’onorevole Miccichè la sentita esigenza di mettere mano alla modifica di quella norma regolamentare sul voto segreto, la quale, nell’abuso che se ne fa da settant’anni, suona ad offesa del Parlamento siciliano, rimasto l’unico, ripeto l’unico in Italia a non averla cambiata”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

Armao: una manovra imponente

“Sono stati approvati il disegno di legge di Stabilità e il bilancio 2020-2022. Una manovra imponente, oltre 1,5 miliardi di euro destinati a interventi per famiglie, comuni e imprese, per far fronte all’emergenza economica”. Così il vicepresidente della Regione, Gaetano Armao, dopo il via libera dell’Assemblea regionale siciliana dei disegni di legge di Stabilità e Bilancio. “In totale ammonta a 22,5 miliardi di euro il bilancio 2020 e a oltre 60 miliardi quello triennale – ha spiegato Armao -. E’ il quinto bilancio che seguo da responsabile dell’economia, ma il più importante mai approvato e forse il più rilevante degli ultimi trent’anni per dimensioni finanziarie.

Micciché: ottimo il lavoro di Forza Italia

“Sono veramente molto soddisfatto del lavoro che si è fatto in aula per approvare la legge di Stabilità regionale. Devo fare un plauso al lavoro delle commissioni di merito e alle forze politiche presenti in Parlamento”. Lo dice il coordinatore regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè, che reputa “ottimo il lavoro” fatto.  “Si tratta – aggiunge Miccichè – di provvedimenti rivolti alle fasce deboli, per il sostegno alle imprese che assumono nuovi lavoratori, al circuito dell’edilizia, al sostegno delle attività culturali e un ristoro per gli operatori sanitari, dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine. Reputo importante la norma che prevede le agevolazioni per le imprese che assumono dipendenti a tempo indeterminato. Sarà la Regione a versare i contributi previdenziali e assistenziali fino al 31 dicembre 2020. Si tratta di uno stimolo all’occupazione, che mi auguro che le imprese siciliane non si lasceranno sfuggire. Sempre nell’ottica di creare subito opportunità di lavoro nuovo – prosegue Miccichè – è la norma che assegna un contributo di 5 mila euro a ogni privato che rifarà i prospetti. In un momento come quello che stiamo vivendo a causa dell’epidemia da Covid-19, permetterà di migliorare il decoro delle città e darà una boccata di ossigeno a maestranze e imprese edili”.