A ogni ora del giorno salgono sul teatrino della politica e recitano la litania delle parole austere, nobili, altisonanti: trasparenza, pulizia, onestà-tà-tà. Ma poi, quando li inviti a rendere conto delle proprie azioni, puntualmente scompaiono. Prendete la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Per motivi tutti da chiarire il suo partito ha imposto, come assessore al Turismo della Regione Siciliana, Manlio Messina. Un uomo senza voti e senza storia. Un uomo volgare. E non solo per il linguaggio da lupanare con il quale crede di difendere in pubblico posizioni senza capo né coda. Anche per gli insulti che rivolge ai giornali e per l’idea che ha del confronto con l’opinione pubblica. Credevamo che Giorgia, la moralizzatrice, fosse una donna di grande coraggio. Ma il suo silenzio dimostra che un bullo, travestito da balilla, incute timore pure a lei.