La colpa è delle donne.

Perché di tutte le decine di professori porci, violentatori, sopraffattori di ragazze, di cui si è saputo in questi anni, io non ricordo quasi mai d’aver visto pubblicate le foto, e sovente nemmeno i nomi, sui giornali e i siti web.
Non ricordo nemmeno molte foto e nomi di datori di lavoro che hanno preteso prestazioni sessuali dalle dipendenti.
Ci deve scappare il femminicidio o il violentatore deve essere uno famoso assai per avere la sua faccia sul giornale. Altrimenti si rispetta la privacy del maiale.

Ma per lei no. Lei non ha violentato nessuno. Lei non ha commesso alcun reato. Ma da una settimana lei è su tutti i media italiani con la sua faccia a corredo di articoli e titoli che essudano bava e doppi sensi. (Chiarisco subito. Se facessi il cronista a Roma anche io scriverei quegli articoli, andrei a cercare il particolare peloso, setaccerei i social per trovare qualche foto piccante o almeno ammiccante di lei. Io non sono migliore dei miei colleghi, sono come loro, peggio di loro).

“Lei” è la Preside del liceo Montale della capitale e il suo “sex crime” è quello di aver avuto una relazione con uno studente del liceo, maggiorenne e consenziente.

Da una settimana questa donna – che, se la relazione c’è stata, ha commesso certamente un errore professionale grave – vede la sua immagine massacrata da tutti i media del paese, si legge raccontata come la protagonista di una delle commedie sexy degli anni ’70 con supplenti e professoresse procaci. Sui giornali e sui siti, specie quelli che s’atteggiano ad attenti difensori della dignità femminile, i gossip della scuola diventano oggetto di dotte articolesse, le scritte sui muri della scuola sono riprodotte con ampie foto ma con approccio sociologico.

Mai un trattamento del genere è stato riservato ai professori denunciati dalle studentesse. Mai.

Il “sex crime” da noi lo commettono solo le donne e solo loro vanno punite con la gogna.

(tratto dal blog Strummerleaks)