Strana razza questa dei moralisti siciliani. Si strappano le vesti per un sequestro di ottocentomila euro che indirettamente colpisce Riccardo Savona, presidente della Commissione Bilancio dell’Assemblea regionale, e non si accorgono della montagna di milioni – novantuno per l’esattezza – pagati dalla Regione estero su estero per un censimento dei beni immobili che nessuno ha mai visto. E dire che lo scandalo era scritto sulle pagine dell’autorevole Repubblica a firma di Antonio Fraschilla, cronista di indiscutibile serietà professionale. Ma tant’è. I moralisti da quest’orecchio non ci sentono. Forse perché temono di profanare il vero tabernacolo del potere, quello che divide il mondo in amici e nemici e poi distribuisce le mance a compari, confratelli e ragazzi del coro. Anche ai leccaculisti che, manco a dirlo, sono sempre i primi a travestirsi da moralisti.