Sandro Pappalardo, assessore regionale al turismo e allo spettacolo, ha promesso qualche mese fa che avrebbe messo mano nel paludoso mondo dei teatri siciliani. Soprattutto in quelli di seconda e terza fila dove pochi direttori artistici, che sono anche scrittori o attori o musicisti o registi, si scambiano spesso favori e prebende: tu porti il tuo spettacolo da me e io porto il mio spettacolo da te. Ottenendo così un beneficio privato dalla gestione del denaro pubblico. Certo, le iniziative per incrementare il turismo sono determinanti per l’economia siciliana. E l’assessore Pappalardo, bisogna riconoscerlo, si spende oltre ogni limite. Ma sulle sue spalle gravano anche le questioni dello spettacolo. Non si può essere onesti governanti e poi chiudere gli occhi davanti a un malcostume o, peggio, di fronte a certe consorterie ben nascoste dietro il sipario.