Quelli che godono delle disgrazie altrui

Stamattina ho preso un caffè e mi sono giocato i 70 centesimi di euro all’anno che ogni italiano ha risparmiato grazie al taglio dei vitalizi voluto dal M5S. A dire il vero ho dovuto aggiungere 30 centesimi, ma non importa. E in realtà l’abolizione dei vitalizi risale al 2011, opera di un governo precedente, ma non importa. E non importa neppure che il ricalcolo delle pensioni di circa 1600 ex parlamentari – la maggior parte dei quali quasi ottantenni – riguardi appena lo zero virgola zero e qualcosa della spesa previdenziale italiana. A pensarci bene, non importa nemmeno l’ennesimo spot elettorale del M5S che sin dalle origini, sfruttando la buona fede dei propri elettori e alimentando il clima di odio, ottiene consenso prendendosi gioco di quegli stessi elettori facendo credere loro che è più importante colpire chi sta meglio che aiutare chi sta peggio.

Ciò che importa, invece, è stata l’immagine di quei festeggiamenti di piazza di stampo talebano, a un passo dall’esibizione di teste mozzate, manifestazioni di giubilo per un danno (a torto o a ragione) subito da altri. Scene già viste in occasione della caduta di Berlusconi, dell’arresto di Cuffaro o dell’ennesima finale Champions persa dalla Juve. La rappresentazione di un popolo, quello italiano, incapace di rialzarsi, disteso in uno stato di mediocrità e in perenne attesa di compiacersi delle cadute e delle disgrazie altrui.

Franco Cascio :

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