Caterina Chinnici, la figlia prediletta dell’antimafia, interrogata non risponde. A quale santo dobbiamo votarci per sciogliere quel grumo limaccioso che ammorba la vita politica della Regione? A Palazzo d’Orleans i poteri più delicati sono stati trasferiti a un opaco avvocato d’affari il cui curriculum pone una questione morale grande quanto una casa. Forza Italia fa finta di non vederla: rientra nella sua tradizione. Fratelli d’Italia preferisce tacere perché l’omertà gli consente di tenere al riparo dalle polemiche la propria miniera d’oro: il turismo. Non resta che Totò Cuffaro. L’ex presidente della Regione, che con la sua Dc è nella maggioranza di governo, avrebbe la possibilità di dimostrare che il passato ormai non lo riguarda. Basterebbe un gesto di coraggio. O un grido: fuori i mercanti dal tempio. Per la Sicilia sarebbe una boccata d’aria pulita.