“Da molti mesi la Regione sta provando a fare un salto di qualità, ma bisogna vincere due sfide, una organizzativa e una culturale”. Così Ruggero Razza, durante un convegno all’Ars, ha salutato la firma di un decreto dell’assessorato alla Salute che prevede di superare il sistema delle gare per l’affidamento dei servizi e di sperimentare il modello dell’accreditamento, come avviene per i laboratori convenzionati e le case di cura. I 41 mila anziani residenti in Sicilia, e che ricevono le cure a casa, potranno decidere a chi affidarsi per le terapie a domicilio. Oggi l’assistenza domiciliare integrata viene erogata da dipendenti interni delle aziende sanitarie provinciali e da operatori delle associazioni per conto delle Asp. “A fronte della crescita della popolazione con riferimento all’età e alla cronicizzazione delle patologie, la risposta più efficiente non è l’ospedale, ma l’assistenza domiciliare integrata di qualità”. Per essere accreditate, le cooperative e le associazioni del settore dovranno avere particolari requisiti che prevedono tre diversi livelli di complessità di cure e la formazione adeguata degli operatori, e parteciperanno a un bando nei primi mesi del 2020. Chi lo supererà, potrà ottenere un budget annuale. Quindi il paziente deciderà a quale struttura rivolgersi fra quelle promosse.