Ruggero Razza esce indenne da Palazzo dei Normanni: il parlamento regionale, come previsto, salva l’assessore alla Salute dalla mozione di censura presentata da Movimento 5 Stelle, Pd e Cento Passi. L’esito della votazione dice 36 voti contrari e 24 favorevoli. Il centrodestra, dopo un parto durato oltre ventiquattr’ore (il dibattito era cominciato ieri, al termine di una lunga riunione di maggioranza), blinda il governo. Ma, nonostante le smentite di rito, lega il suo destino al rimpasto con cui Musumeci, per dirla con l’on. Cracolici, dovrà “soddisfare gli appetiti di una maggioranza interessata soltanto all’ingordigia del potere”. Quanto basta per scongiurare una crisi.

Nel corso del suo intervento finale all’Ars, Razza ha spiegato che “non ho alcuna presunzione nel dirvi che non sono stati commessi errore e nemmeno la presunzione di pensare che, nonostante l’esperienza maturata in queste settimane, non ne possano essere compiuti in futuro. Ma che ci siano responsabilità di governo, è una versione smentita dai fatti”. “Il fatto che esista un’emergenza sanitaria – ha detto Razza – sembra essere un elemento sfuggito al dibattito. Si parla dell’inverno come fosse primavera. Io non mi sento un imputato, ma è sembrato che fossi il responsabile di tutte quelle morti dolorose”, ha ribadito l’assessore. “La mozione di censura – ha proseguito – non può escludere dalla sua consapevole valutazione le cose fatte in questi anni. Come avrebbe reagito il sistema sanitario se non si fossero raddoppiati i posti-letto di area medica o se non fossero state completate alcune nuove strutture, tra cui alcuni ospedali che rischiavano di rimanere cattedrali nel deserto?”.

“Non è vero che la Sicilia non ha lavorato in estate – ha detto Razza – Il piano di rafforzamento delle terapie intensive è di maggio, porta la rete a 720 posti letto: questo parametro e la rete è stata approvata il 22 luglio dal ministero della Salute”. “Il rapporto col ministro Speranza è stato costante e sempre leale”, ha aggiunto. “In Sicilia – ha sostenuto l’assessore – tutti hanno avuto assistenza, nessuno è andato altrove per essere curato. In Francia e persino in Svizzera, pazienti sono stati trasferiti in altri Paesi. Molto facile puntare l’indice su cui lavora. Il confronto è politico, io non mi sento un imputato”. In fondo al discorso alcuni ringraziamenti, compresi quelli rivolti a Micciché e Musumeci. E persino un momento di commozione, quando l’assessore, suscitando rari applausi dai banchi di Sala d’Ercole, ha testimoniato che “questa è l’esperienza più difficile che ho dovuto affrontare, ma ho cercato di farlo seguendo gli insegnamenti che mi ha dato mio padre, che sono gli stessi che spero di dare a mio figlio”.

Durissime le critiche dell’opposizione. A partire da quelle di Antonello Cracolici (Pd): “Avete consapevolezza della crisi che si è aperta a causa della distanza tre quello che voi fate, e soprattutto quello che voi dite, e la percezione che si è consolidata nell’opinione pubblica siciliana? Ecco perché parliamo di inadeguatezza: non avete la percezione di quello che sta succedendo e di quello che, purtroppo, temo succederà”. Il parlamentare regionale del PD e componente della commissione Sanità all’Ars, oltre che a Razza, s’è rivolto a Musumeci. “Avete usato la paura dei cittadini con ipotesi campate in aria come quella dell’esercito per le strade per poi dare messaggi di ‘ritorno alla normalità’ con fiere, concerti, persino con l’acquisto di cappellini e gadget per promuovere la Sicilia, come se il virus fosse scomparso: forse nel vostro intimo vi siete ispirati alla “signora Angela da Mondello’”.

“In estate – è l’accusa mossa da Claudio Fava – avete dato segnali devastanti: a partire dall’ordinanza del 2 luglio, in cui il presidente Musumeci ha consentito l’occupazione del 100% dei posti a sedere e in piedi sui mezzi pubblici, in deroga a qualsiasi norma sul distanziamento sociale”. Il presidente dell’Antimafia tira in ballo le partecipazioni di Musumeci, “talvolta senza mascherina”, agli eventi di Dolce&Gabbana e al concerto del 24 ottobre con Bocelli, a Noto. Non solo: “Ci sfugge che cosa abbia prodotto l’attività di Bertolaso. Ci siamo gonfiati il petto per l’applicazione Sicilia SiCura, su cui non sa nulla. Non c’è stata data alcuna risposta sul perché siano stati messi a disposizione metà dei tamponi dell’Emilia Romagna. E metà degli ex positivi si trovano ancora in isolamento domiciliare”. “Nessuno vuole scaricare la croce su La Rocca – insiste Fava – ma quella vicenda ci dice due cose: che alcuni manager non sono stati all’altezza della loro funzione; e che alcuni medici avrebbero falsificato cartelle cliniche… Se fosse così, dirigente, assessore, presidente della Regione devono immediatamente comunicare alla Procura della Repubblica e i manager vanno rimossi. Se ciò non accede, vuol dire che il tema è stato trattato con insostenibile leggerezza”.

Anche Luca Sammartino, di Italia Viva, ha deciso di votare la censura nonostante qualche perplessità: “Questa mozione di censura rappresenta il limite del Parlamento – ha spiegato il deputato etneo – In un momento di pandemia e di crisi economica la classe dirigente siciliana dovrebbe discutere di cosa fare per risolvere i problemi. Invece, in un clima surreale, come quello che abbiamo visto ieri, questa mozione non avrà alcun risvolto politico ma sicuramente i siciliani e la stessa maggioranza hanno sfiduciato l’assessore, anche perché se si votasse in maniera libera la maggioranza parlamentare non terrebbe Razza nemmeno un secondo”. I colleghi di Sammartino, D’Agostino e Tamajo, non erano presenti al momento del voto.

L’ultimo dubbio sull’esito della votazione, però, è caduto di fronte all’intervento di Matteo Mangiacavallo, capogruppo di Attiva Sicilia: “Oggi dobbiamo chiederci se sia opportuno essere qui a parlare di una mozione di censura, invece che mostrare unità nel risolvere i problemi dei siciliani. E’ giusto sprecare una seduta d’aula per mettere sotto accusa un assessore quando, in qualsiasi caso, non si avranno effetti? Una classe politica che usa la gestione della pandemia come arma per sollevare polveroni e polemiche, non coglie la gravità della fase storica che stiamo vivendo. L’assessore Razza e il governo Musumeci non hanno bisogno dei nostri voti, e seppur consapevoli di essere un facile bersaglio da parte di chi ci vuole colpire in modo strumentale, abbiamo deciso legittimamente di esprimere voto contrario a questa mozione. Siamo convinti che la politica non è un gioco o una ricerca smodata di like”.

Dalla parte di Razza il capogruppo di Diventerà Bellissima, Alessandro Aricò: “Siamo al fianco di Ruggero Razza, perché abbiamo la consapevolezza che siamo in guerra e ci sono letteralmente morti e feriti. La nostra regione ha fatto tutto quello che era in suo potere per contrastare questa pandemia globale: nel governo Musumeci non ci sono persone in malafede, ma persone competenti che cercano di fare il massimo. È impensabile che non ci siano disservizi, in tutto il mondo si stanno verificando. Se ci sono state singole responsabilità qualcuno dovrà pagarne personalmente ma ciò non può essere addebitato all’operato del nostro assessore alla Salute. Questa mozione di censura è stata una perdita di tempo per l’Ars, una delle pagine più brutte di questa legislatura. Così come hanno detto durante i loro interventi i colleghi Galluzzo, Assenza e Savarino, ribadisco che doveva essere ritirata. Semmai, vogliamo vederci chiaro sui criteri in base ai quali il governo nazionale ha deciso di considerare zona arancione la Sicilia e non anche altre regioni che avevano indici ben più gravi relativi ai contagi”.

Pasqua (M5s): Razza è condannato dai siciliani

“Sapevamo che la mozione difficilmente sarebbe passata, ma andava fatta, lo dovevamo ai tantissimi siciliani che quotidianamente denunciano tra le lacrime disfunzioni di tutti i tipi sul fronte della lotta al Covid. Il loro giudizio è di sicura condanna”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Giorgio Pasqua, a commento del voto finale sulla mozione di censura all’assessore alla Salute, Ruggero Razza. “L’atto parlamentare – continua Pasqua – è stato definito una brutta pagina per l’Ars? Qui sono stati scritti libri pessimi, ultimo il freschissimo ‘capolavoro’ dell’aumento delle pensioni e delle liquidazioni, fatto per se stessi dalla quasi totalità dei deputati, tranne noi, in piena pandemia”. “Il vero giudizio su Razza e su questo governo – conclude Pasqua – lo lasciamo agli operatori sanitari, medici, infermieri, OSS, personale 118. Lo lasciamo ai ricoverati, ai confinati in casa da venti giorni senza esito di tampone, ai pazienti senza nessuna risposta alle grida di aiuto. Lo lasciamo a quegli operatori sanitari che nei pronto soccorso, nelle terapie intensive, lavorano per 12 ore dentro una tuta sigillata senza poter neanche andare in bagno. E si potrebbe continuare quasi all’infinto”.