Il primo numerino è quello che registra l’ordine d’arrivo. E che permette di entrare nella lottery per aggiudicarsi il secondo: quello “ufficiale”, che determina l’accesso ai servizi. Ieri nella sede di Posta Italiane di Via Roma, a Palermo, è stato un via vai di persone e assembramenti. Interrotto da tre interventi dei carabinieri per riportare la situazione alla normalità. Molti sono arrivati alle 6 del mattino per ottenere il miglior piazzamento possibile. Chi si è presentato alle 8, infatti, aveva davanti un centinaio di persone. L’imbuto si è creato a causa del nuovo servizio erogato dalla Poste: ossia il certificato di giacenza media, utile al rinnovo del reddito di cittadinanza, che a Palermo viene rilasciato dall’8 gennaio. Il sussidio garantito dallo Stato, fino a un massimo di 780 euro al mese, per molte persone è scaduto il 31 dicembre. C’è un mese per esercitare il rinnovo, ma prima bisogna entrare in possesso dei documenti che garantiscono di poter compilare l’Isee (nei Caf) e completare la pratica.

Non solo. In questi giorni gli uffici postali pullulano di richieste. Tra queste c’è lo Spid, il sistema pubblico di identità digitale che consente l’accesso a determinati servizi della pubblica amministrazione, fra cui il cashback (la nuova invenzione del governo per rimborsare chi utilizza bancomat e carte di credito). Da ieri è attivo anche il servizio di prenotazione online per snellire le attese. Ma non tutti lo utilizzano. L’uso del digitale è soppiantato dalla presenza fisica. Le Poste diventano vettore potenziale di contagio. Garantirsi un sussidio o la salute? Meglio, decisamente, la prima…

Zacco e Meli: assembramenti alle Poste inammissibili

“Riteniamo inammissibile che migliaia di persone, tra le quali anche persone costrette ad isolamento in quanto positive asintomatiche, si trovino costrette ad accalcarsi in coda davanti agli uffici postali, in attesa di ottenere le giacenze medie per paura di perdere i sussidi statali. Mentre a Roma chi è deputato a garantire la sicurezza e la salute dei cittadini continua a discutere sullo scarso senso di responsabilità dei cittadini e su ulteriori restrizioni da adottare per contenere il galoppante aumento dei contagi, gli stessi consentono di assistere a queste scene deprimenti. Pertanto, onde evitare di continuare ad assistere a questi assembramenti legalizzati, abbiamo chiesto al sindaco di Palermo, in qualità di presidente ANCI Sicilia, di avanzare la proposta al Governo nazionale di prorogare la scadenza dell’ISEE al 31 marzo 2021, come accaduto con la proroga della scadenza delle esenzioni sanitarie e con la scadenza dei documenti personali, sperando che per tale data la curva dei contagi possa essere scesa notevolmente e la campagna vaccinale proceda speditamente”. Lo dichiarano i consiglieri comunali di Sicilia Futura-Italia Viva, Ottavio Zacco e Catia Meli.