Siamo in agosto, ottavo mese dell’anno 2020, e la Regione non è ancora in grado di governare né l’economia siciliana né l’emergenza legata al Covid. Fino ad aprile c’è stato l’esercizio provvisorio; poi, approvato il bilancio, è scattata la trappola dei fondi europei da riprogrammare perché il bullo, al quale Musumeci ha delegato la gestione dei conti pubblici, ha costruito una finanziaria dove non ci sono soldi ma assegni a vuoto. Per rendere spendibili 400 milioni provenienti da Bruxelles è necessario il via libera del Comitato di Sorveglianza. Che però non si riunisce. Pur di evitare i forconi, il bullo dà ora la colpa ai cattivissimi del Comitato. Qualcuno gli insegni che in caso di urgenza – e qui l’urgenza è evidente – il parere della Sorveglianza si può anche ottenere interpellando i singoli membri per iscritto. Sempre che non ci siano sotto altri bluff.