I numeri sono quelli che sono. E non poteva essere altrimenti. Ma la domanda sorge spontanea: riuscirà Aeroitalia a garantire la sopravvivenza dell’aeroporto di Comiso? La nuova compagnia ha cominciato le sue operazioni lunedì scorso, dopo la fine dei rapporti fra Sac e Ryanair. La seconda rotazione dal ‘Pio La Torre’ per Bergamo, nella giornata di ieri, ha fatto registrare 52 passeggeri in partenza e 77 in arrivo. Il primo volo per Roma, con tutte le attenuanti del caso, aveva registrato l’imbarco di una quarantina di “coraggiosi”. Una trentina, invece, sono saliti sul primo volo per Bologna, che al ritorno – date le condizioni meteo sulla provincia di Ragusa – è stato dirottato a Catania.

La prevendita, come noto, è cominciata da pochissime settimane. Il tempo utile alla compagnia irlandese per fare le valigie e cancellare tutte le tratte previste dallo scalo ibleo. Aeroitalia, che utilizza aerei da 148 posti, è la soluzione last-minute garantita da Schifani per non chiudere baracca e burattini. La stessa utilizzata da Palermo e Catania per contrastare il presunto cartello fra Ita e Ryanair. A Comiso sta adottando qualche piccola accortezza in più: per incrementare il traffico e la curiosità, ha spostato la terza tratta da Forlì al “Marconi” di Bologna, per tre collegamenti settimanali. Sarà l’unica ancora di sopravvivenza fino a fine settembre, quando arriverà WizzAir con un nuovo collegamento per Tirana. Tutto questo è sostenibile davvero?