Arriva una boccata d’ossigeno per le casse della Regione siciliana. Lunedì sera è stato firmato in Conferenza Stato-Regioni un accordo che prevede un “risparmio” da 780 milioni per palazzo d’Orleans. Si tratta dello scontro applicato da Roma sul contributo regionale di finanza pubblica (pari a un miliardo). Una prima tranche di soldi, 300 milioni, sarà immediatamente utilizzabile per sbloccare alcune voci della Finanziaria non direttamente collegate alla riprogrammazione dei fondi extraregionali. Per gli altri 480 bisognerà attendere che lo Stato inserisca la “copertura” in una specifica legge. Ma l’assessore all’Economia Armao assicura tempi brevi. “In pratica – ha detto il vicegovernatore al Giornale di Sicilia – quest’anno il nostro versamento allo Stato scende da un miliardo a 221 milioni”. Inoltre “viene sancito che entro il prossimo 30 ottobre va chiusa l’intesa su tutti gli altri rapporti finanziari che ci riguardano. Lo Stato – prosegue, soddisfatto, l’assessore al Bilancio – si è impegnato a coprire eventuali ulteriori perdite che dovessero emergere nel corso dell’anno sulle entrate fiscali. Un fatto per noi importantissimo”. In questo clima di giubilo manca, però, un elemento. Il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, che sabato e domenica ha partecipato alle fasi finali del congresso regionale del Pd, ha annunciato che la famosa delibera sulla riprogrammazione dei fondi comunicati, utile a sbloccare le misure per l’emergenza previste dalla Legge di stabilità regionale, non è ancora giunta a Roma per una prima valutazione. Ahia.